Vai al contenuto

Teatro bombardato a Mariupol, annunciato il totale delle vittime: “Volevamo credere si fossero salvati tutti”

Pubblicato: 25/03/2022 21:17

Nei giorni scorsi era stato reso noto che il bombardamento del teatro di Mariupol non aveva prodotto alcuna vittima: una realtà ben diversa da quanto annunciato invece oggi dal sindaco della città ucraina da un mese sotto le mire dell’esercito russo. Sarebbero centinaia le vittime. L’ambasciatore russo in Italia intanto accusa l’Italia di seguire solo propaganda la propaganda ucraina.

Bombardamento al teatro di Mariupol, i morti in totale sarebbero 300

Il teatro di Mariupol è stato bombardato il 16 marzo: le sue immagini hanno fatto il giro del mondo anche e soprattutto perché fuori dall’edificio era stato scritto a lettere cubitali Bambini“. Per questo, il timore di un massacro era elevato. Tuttavia nei giorni successivi era emersa la notizia, riportata da Ansa, che secondo fonti locali non ci sarebbero state vittime nell’attacco russo in Ucraina. Speranze svanite dopo la denuncia su Telegram della municipalità di Mariupol, ripresa dall’agenzia di stampa Adnkronos.

Volevamo credere che tutti si fossero salvati – riporta una nota del consiglio comunale della cittadina che si affaccia sul Mar d’Azov – Ma le testimonianze di coloro che erano all’interno dell’edificio durante questo attacco terroristico dicono il contrario“. Sarebbero infatti 300 i morti del raid aereo russo sul teatro di Mariupol, riferisce la fonte. Sarebbero ancora sotto le macerie.

L’ambascitore russo in Italia contro la propaganda ucraina e le notizie sui giornali

Le notizie che arrivano dall’Ucraina sono difficili da decifrare e verificare sul momento, ed è su questo punto che batte la propaganda russa. Nelle scorse ore, l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov si è scagliato proprio contro il modo in cui vengono riportate le news dal fronte. Sarebbe opportuno “sentire le due parti e non solo la propaganda ucraina – le sue parole riprese da Adnkronos – Ogni giorno leggo la stampa italiana e vedo foto sulla cui provenienza ci sono dubbi“. L’ambasciatore sostiene inoltre che le forze d’invasione russe starebbero provando a garantire i corridoi verdi: l’obiettivo della Russia in Ucraina, rivelato per la prima volta con chiarezza, è la liberazione del Donbass e non l’uccisione di civili.

Sempre Razov oggi si è recato a piazzale Clodio a Roma per depositare un esposto per istigazione a delinquere e apologia di reato. L’accusato è il quotidiano La Stampa, che secondo l’ambasciatore avrebbe spinto per l’uccisione di Vladimir Putin come risoluzione del conflitto. Dopo il vertice UE, Mario Draghi ha espresso la sua solidarietà a Massimo Giannini e al giornale da lui diretto: “La libertà di stampa è sancita dalla Costituzione e non è un caso che l’ambasciatore russo si sia espresso in questo modo: nel suo paese non c’è libertà di stampa. Da noi si sta molto meglio, diteglielo anche voi“.