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Biden su Putin: “Non può rimanere al potere”. Replica di Mosca, scoppia il caso: marcia indietro della Casa Bianca

Pubblicato: 27/03/2022 11:29

Le parole pronunciate ieri da Joe Biden, in visita in Polonia, accendono le tensioni internazionali e aprono un caso nelle relazioni diplomatiche, con la Casa Bianca costretta poi a specificare tramite nota la posizione del presidente degli Stati Uniti. Biden ha duramente attaccato il regime di Vladimir Putin, definito “tiranno” e dichiarando che non può rimanere al potere. Uscita imprevista, secondo lo staff di Biden, che ha allertato Mosca, da cui è arrivata immediatamente la replica per bocca del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. La missione di Biden nel suo viaggio in Europa, stretta tra la necessità di compattare il fronte senza però provocare un’escalation, ha subito questa scivolata che ha portato a una correzione del tiro anche da parte del Segretario di Stato Blinken.

Biden: “Putin tiranno, non può restare al potere”

L’impeccabile Joe Biden ha chiuso il suo viaggio in Europa con un caso diplomatico che si è consumato dopo il discorso del presidente a Varsavia. L’inquilino della Casa Bianca ha usato parole di fuoco contro Putin, esaltando il ruolo della NATO mentre incontrava i profughi della guerra in Ucraina. Poi, però, una frase ha aperto il caso con Mosca: Biden ha definito il presidente russo Putin un “dittatore che cerca di ricostruire un impero“, spiegando che la popolazione russa “non è il nostro nemico“, ma solo il capo del Cremlino è responsabile per questa situazione insostenibile.

Questo uomo non può restare al potere“, ha concluso Biden al termine del suo discorso. Frase che è sembrata una chiamata alle armi per la rimozione di Putin dalla sua carica, e che ha costretto lo staff della Casa Bianca a intervenire specificando che il presidente “non stava parlando di un cambio di regime in Russia“. L’esternazione, secondo le fonti del Washington Post, sarebbe stata improvvisata, uscita nell’impeto al termine della prova retorica e avrebbe spiazzato gli stessi collaboratori del presidente.

La condanna di Mosca: sulla Russia “Non decide Biden”

Le affermazioni di Biden sono state viste come un’imperdonabile ingerenza nella politica interna russa, nel momento in cui le relazioni tra Stati Uniti e Russia sono ai minimi storici. “I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti” tra Washington e Mosca, ha fatto sapere il portavoce di Putin Dmitry Peskov tramite la Tass.

Peskov ha continuato: “È strano sentire accuse contro Putin da Biden, che ha invitato a bombardare la Jugoslavia e uccidere le persone“, aggiungendo che quale regime ci sia a Mosca “Non è qualcosa che decide Biden. È solo una scelta dei cittadini della Federazione russa“.

Diplomazia a rischio, Blinken: “USA non hanno strategia sul cambio di regime”

La questione continua a diramarsi nelle stanze della diplomazia, come riporta The Guardian. Richard Haass, diplomatico e presidente del Council on Foreign Relations statunitense, ha scritto in un tweet che “il commento di Biden ha reso una situazione difficile più difficile e una situazione pericolosa più pericolosa“. Non c’è da abbassare la guardia in un momento in cui le due potenze si misurano anche sul lato delle armi nucleari, di cui Biden ha parlato durante la visita a Bruxelles.

Sul discorso del presidente è intervenuto anche Antony Blinken, Segretario di Stato dell’amministrazione Biden, che ha specificato da Gerusalemme come il “presidente, la Casa Bianca, hanno sottolineato la scorsa notte che, semplicemente, Putin non può essere autorizzato a muovere guerra” contro l’Ucraina “o chiunque altro“. Blinken ha chiarito che gli Stati Uniti non hanno “una strategia per un cambio di regime in Russia, o altrove“.