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Abramovich, il portavoce conferma l’ipotesi avvelenamento: le condizioni attuali del miliardario russo

Pubblicato: 28/03/2022 22:30

Arrivano le prime conferme riguardanti l’ipotesi dell’avvelenamento di due membri della delegazione ucraina per i negoziati avvenuti nel corso del mese di marzo. Nello specifico la prima conferma arriva dal portavoce del miliardario russo, mentre da parte di uno dei delegati ucraini arriva una smentita.

Abramovich, i sintomi insorti e le cure

A diramare l’ipotesi avvelenamento sono stati il Wall Street Journal ed il sito investigativo Bellingcat: in realtà non vi erano certezze di alcun tipo, ma i sintomi riportati da Abramovich e dai due delegati ucraini (desquamazione del volto e delle mani, occhi molto arrossati e lacrimazione abbondante) avrebbero portato gli esperti occidentali a supporre che i 3 potessero aver subito avvelenamento o esposizione a radiazioni.

Roman Abramovich è una figura fondamentale, in questo momento, per i dialoghi Ucraina-Russia. Il miliardario 55enne si è presentato fin dall’inizio come un nodo di contatto tra i due paesi, ed ha palesato il suo intento di offrirsi come mediatore. Ad ogni modo, che si tratti di un contatto chimico o biologico, questo sarebbe avvenuto all’inizio di marzo, durante un incontro segreto. L’agente sarebbe stato di dose minima, tanto che il portavoce di Abramovich avrebbe già chiarito che il miliardario, così come le altre persone coinvolte, non sarebbero in pericolo di vita. Tra queste ci sarebbe anche l’interprete di Abramovich ed i due negoziatori ucraini, tra cui il deputato Rustem Umerov. Abramovich sarebbe stato immediatamente sottoposto a cure a Istanbul ed ora sarebbe in discrete condizioni di salute.

Smentite dai negoziatori ucraini: esplode il giallo

Da parte ucraina sarebbero arrivate invece delle smentite: non c’è alcuna conferma di avvelenamenti subiti da parte dei due delegati ucraini. Il sito Kyiv independent ha infatti riportato la smentita del negoziatore Mikhaylo Podolyak, che avrebbe addirittura parlato di speculazioni.

Si suppone, ad ogni modo, che coloro che hanno organizzato l’attentato non avessero intenzione di eliminare le persone colpite, bensì forse quella di mandare un messaggio.