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Incendi nella zona di Chernobyl mettono in pericolo l’Ucraina e l’Europa: rischio di inquinamento radioattivo

Pubblicato: 28/03/2022 20:23

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, l’attenzione di molti si è concentrata anche su Chernobyl, dal momento anche la zona circostante alla centrale nucleare (coinvolta nell’incidente del 1986) è stata teatro di alcuni conflitti. In queste ore si torna a parlare infatti dei pericoli che gli incendi nella zona, dovuti ai bombardamenti, possano aumentare il livello di inquinamento radioattivo – con gravi conseguenze non solo per i paesi confinanti ma anche per l’intera Europa.

Chernobyl, decine di incendi nella zona circostante: aumenta il rischio di inquinamento radioattivo

Nelle ultime ore il conflitto in Ucraina ha destato ancor più preoccupazione a causa degli incendi che sono scoppiati nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl – dovuto ai bombardamenti da parte dei militari russi.

Come riferisce il The Guardian, decine di incendi sono scoppiati nei boschi circostanti il reattore nucleare e il controllo russo della zona starebbe ostacolando gli sforzi per domare le fiamme. Ciò che allarma in queste ore gli esperti è il rischio che i roghi possano aumentare i livelli di inquinamento radioattivo dell’aria.

Come riportato dal giornale, infatti, la combustione scaturita alle fiamme favoriscono il rilascio di radionuclidi (nucleo instabile che emette radiazioni) nell’atmosfera e che gli agenti atmosferici – in particolare il vento – possa diffonderli non solo in Ucraina ma anche negli altri paesi europei. A riferirlo, attraverso il suo canale telegram, citato da Unian, è la Commissaria per i Diritti Umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova.

A commentare la difficile situazione è intervenuto anche LeRoy Westerling – esperto di incendi dell’università della California – che ha ben descritto cosa potrebbe accadere: “L’incendio intorno a Chernobyl è fonte di preoccupazione perché l’incendio potrebbe mobilitare particelle radioattive che si sono depositate decenni fa quando i reattori si sono fusi“.

Non è peraltro la prima volta che si parla di un rischio simile, dal momento che la stessa ipotesi era stata avanzata anche nel 2020 in seguito ad incendi che erano scoppiati nella stessa zona.

Incendi boschivi a Chernobyl: i precedenti su cui si basano le ultime ipotesi

A destare preoccupazione, dunque, sono gli incendi che in queste ore sono scoppiati nei boschi intorno alla centrale nucleare di Chernobyl e che al momento non riescono ad essere spenti dai soccorritori a causa della presenza russa.

Gli esperti, che al momento non hanno dati a disposizione per studiare nel dettaglio la situazione, guardano con grande preoccupazione ai roghi della zona, dal momento che anche in passato una smile circostanza ha aumentato il livello di radiazioni nell’aria.

In particolare nel 2020 un incendio boschivo vicino il reattore nucleare ha causato un aumento dei livelli di ben 16 volte; in quel caso però i vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme mentre, come anticipato, oggi è più difficile intervenire a causa del conflitto e della presenza dei militari russi nella zona.

In quell’occasione era intervenuto un team internazionale di scienziati, il quale aveva affermato che c’era correlazione tra gli incendi provocati dai cambiamenti climatici e quelli che erano scoppiati in quel periodo in Ucraina: “Un’area infiammabile in espansione associata al cambiamento climatico comporterà un alto rischio di contaminazione radioattiva con picchi di incendio caratteristici in futuro“.