Mariupol, la città simbolo di questa guerra in Ucraina, è stata protagonista di un nuovo atroce atto da parte delle forze di occupazione russe. Un edificio contrassegnato come adibito all’uso della Croce Rossa è stato bombardato nelle scorse ore; la notizia è stata diffusa tramite un comunicato ufficiale.
Intanto proseguono i negoziati e il Presidente ucraino Zelensky ha detto a riguardo sul canale Telegram ufficiale: “I segnali che sentiamo dalla piattaforma negoziale possono essere definiti positivi. Ma questi segnali non soffocano lo scoppio dei proiettili russi“. Nelle prossime ore è attesa anche una telefonata tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Presidente della Federazione Russa Putin.
Bombardato edificio della Croce Rossa a Mariupol
Il comunicato è stato reso not da Lyudmyla Denisova, difensore civico: “A Mariupol, le forze di occupazione russa hanno bombardato un palazzo del Comitato Internazionale della Croce Rossa. L’artiglieria e le forze aeree nemiche hanno aperto il fuoco sul palazzo marchiato con una croce rossa su sfondo bianco, indicante la presenza di persone ferite, civili (…) all’interno”.
Al momento non è stato reso noto né quando sia avvenuto l’attacco né se ci siano o meno persone ferite o uccise. Ciò che è certo è che l’attacco è avvenuto dopo l’appello congiunto di Kiev e Croce Rossa alla Russia per permettere l’evacuazione delle persone dalla città di Mariupol.
Più di 20mila persone portate in Russia contro la loro volontà
Secondo quanto riferito sui canali Telegram ufficiali delle autorità governative di Mariupol, sarebbero circa 20mila le persone che sarebbero state trasportate in Russia contro la loro volontà dove i loro documenti sarebbero stati confiscati dalle autorità russe prima di essere dislocati in diverse cittadine.
Sempre i canali Telegram del sindaco di Mariupol riferiscono che più di 70 persone tra donne e personale medico dell’ospedale No.2 del distretto ovest sono stati prelevati con la forza da militari russi.