Nel 2023 il sistema dei colori dei codici sanitari andrà in pensione. Arriverà al suo posto un sistema che consente ai pazienti di sapere quanto tempo dovranno attendere in ospedale prima di essere visitati in base all’urgenza della loro condizione. I nuovi codici partiranno dalla Lombardia, ma si estenderanno ben presto in tutto il territorio nazionale. Entreranno in vigore dal prossimo anno, ma già in questi mesi del 2022 saranno introdotti man mano; uniti a corsi di formazione per il personale ospedaliero.
Addio ai codici colorati in ospedale: si parte dalla Lombardia
Ben presto si dovrà dire addio al sistema dei colori bianco, verde, giallo e rosso in ospedale, per fare posto ad un nuovo sistema che si basa sul tempo massimo che un paziente dovrà aspettare prima della visita. Come si apprende dalla sezione notizie della Regione Lombardia, il codice rosso sarà sostituito da “emergenza”: l’ingresso dei pazienti che otterranno questo codice dovrà continuare ad essere il più veloce possibile.
Il vecchio codice giallo verrà sostituito con “urgenza indifferibile”: il tempo di attesa massimo per questi pazienti è di 15 minuti. Il codice verde (il 70% degli accessi annuali, secondo il dato riportato dalla fonte) sarà suddiviso in due nuove categorie: la prima di esse “ urgenza differibile”, i pazienti con questo codice potranno aspettare fino a 1 ora al massimo, la seconda categoria, invece, è “urgenza minore” con un tempo di attesa di massimo 2 ore. Infine, il codice bianco sarà il nuovo “non urgenza”, il tempo di attesa per questo codice sarà di massimo 240 minuti (ovvero 4 ore).
Nuovi codici ospedalieri: quando entreranno in vigore
I nuovi codici appena elencati entreranno in vigore dal 2023, ma saranno in parte già utilizzati quest’anno in vari ospedali in cui si terranno anche corsi di formazione per il personale. Il nuovo sistema sarà inizialmente adottato dalla Lombardia, ma poi si diffonderà nel sistema sanitario di tutte le regioni d’Italia. L’assessore al Welfare e vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti, spiega che “la Regione promuoverà anche una soluzione che permetterà di ridurre il sovraffollamento, indirizzando il cittadino a percorsi mono-specialistici per codici non urgenti, gestiti in aree dedicate“. Si verranno, quindi, a creare 3 aree di pronto soccorso:
- bassa intensità di assistenza per pazienti non gravi,
- media intensità di assistenza
- alta intensità di emergenza per le emergenze vere e proprie