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Italia avanti anche senza gas russo: il decreto Putin non preoccupa (ancora). Mosca vieta l’ingresso a leader UE

Pubblicato: 31/03/2022 21:48

La notizia del giorno è il decreto firmato da Vladimir Putin per costringere i Paesi europei dichiarati ostili a pagare le forniture di gas russo in rubli e non in euro. L’Italia ha dichiarato che si allineerà alla risposta europea, ma al contempo il Ministro Cingolani butta acqua sul fuoco: avremmo abbastanza riserve per andare avanti anche senza forniture russe. Da Mosca, intanto, nuove sanzioni contro i leader europei per la guerra in Ucraina.

Gas russo in rubli, l’Europa prepara una risposta: per Cingolani l’Italia può farne a meno

È arrivata la tanto temuta stretta di Vladimir Putin contro quei Paesi che gli stanno infliggendo sanzioni per l’invasione e la guerra in Ucraina. Come era nell’aria da giorni, il leader russo ha firmato un decreto che obbliga a pagare il gas russo in rubli: “Nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità. Significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti“. Una situazione sulla quale si stanno interrogando in tutta Europa, ma che al momento è evitata grazie ad una “scappatoia”: Gazprom Bank, una delle banche non interessate dalle sanzioni, aprirà due conti ai Paesi che comprano gas russo; si potrà così continuare a pagare in euro e questi verranno poi convertiti “internamente” in rubli.

Quale che sia la situazione, il Ministro Cingolani ha dichiarato che “Al momento le riserve italiane di gas consentono comunque di mandare avanti le attività del paese anche in caso di brusche ed improbabili interruzioni delle forniture russe“. Già dall’inizio della guerra in Ucraina sono state intraprese diverse azioni per colmare quell’oltre 30% di fornitura russa: produzione interna, acquisto da altri Paesi, riserve… per questo il Ministro non sembra al momento eccessivamente preoccupato e attende gli sviluppi dall’Europa.

L’Italia è con l’UE sul pagamento del gas russo: la nota di Palazzo Chigi

E proprio all’Europa spetta ora trovare una soluzione al decreto Putin. Secondo quanto riporta una nota di Palazzo Chigi, “l’Italia applicherà le linee concordate a livello europeo“. Viene inoltre specificato che “non c’è ancora una interpretazione finale del provvedimento annunciato da Putin” e che “la Commissione europea sta studiando le misure e i vari aspetti interpretativi. Al momento i pagamenti si possono effettuare in euro e in rubli“.

Berlino, intanto, avrebbe già pronta una contro-mossa: secondo quanto riporta il quotidiano Handelsblatt, il governo starebbe valutando la possibilità di nazionalizzare le succursali tedesche delle aziende energetiche russe di Gazprom e Rosneft. Sono entrambe insostituibili per per il mercato energetico tedesco e per questo si cercherà di intervenire direttamente.

La Russia vieta l’ingresso ai leader dell’Europa

In serata è arrivata anche notizia di un’ulteriore sanzione di Mosca: l’agenzia Tass riferisce che la Russia starebbe vietando l’ingresso nel Paese ai leader europei, come reazione alle sanzioni comminate alla Federazione guidata da Vladimir Putin. Lontani i tempi delle visite di Capi di Stato e Ministri degli Esteri al Cremlino, prima dello scoppio della guerra: la fine dell’escalation sembra ancora distante e per ora si continua sulla strada delle reciproche sanzioni