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Italiano ucciso in guerra in Ucraina: chi era Edy Ongaro, morto mentre combatteva nel Donbass

Pubblicato: 01/04/2022 08:39

Poche ore fa, nel bilancio delle vittime della guerra in Ucraina si è aggiunto il nome di un italiano, Edy Ongaro. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato ucciso durante i combattimenti nella regione separatista del Donbass, dove si trovava dal 2015 tra le milizie filo-russe contro il governo di Kiev.

Italiano ucciso in guerra in Ucraina: la vittima è Edy Ongaro, miliziano in Donbass

Edy Ongaro aveva 46 anni ed era veneto. Sarebbe rimasto ucciso ieri mentre combatteva con le milizie separatiste del Donbass, al fianco dei filo-russi, colpito da una bomba a mano. La notizia della morte del miliziano italiano è stata diffusa poche ore fa dalla pagina social del Collettivo Stella Rossa Nordest, con un post su Facebook in cui si ricalca la sua storia. A confermarla, riferisce Ansa, sarebbe stato un amico del 46enne.

Stando alle informazioni riportate, Edy Ongaro si trovava nella regione del Donbass – dove insistono le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk Lugansk riconosciute in via unilaterale da Putin all’alba della guerra -da alcuni anni.

Chi era Edy Ongaro, miliziano italiano ucciso nei combattimenti in Donbass

Edy Ongaro si sarebbe trasferito nel 2015 in Donbass. Nome di battaglia “Bozambo“, riferisce sui social il Collettivo Stella Rossa Nordest, sarebbe caduto mentre combatteva “per difendere il popolo libero di Novorossia dal regime fascista di Kiev“. 

Originario di Portogruaro (Venezia), è descritto dallo stesso gruppo su Facebook come “un compagno puro e coraggioso, ma fragile“. Avrebbe lasciato l’Italia dopo “aver commesso degli errori” e non si sarebbe più allontanato dalla regione orientale dell’Ucraina. “In Donbass – si legge nel profilo Facebook del Collettivo che ne ha annunciato la morte – ha trovato il suo riscatto, dedicando tutta la sua vita alla difesa dei deboli e alla lotta contro gli oppressori“.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, Ongaro avrebbe lasciato l’Italia dopo essere stato implicato in una rissa in un locale della città veneta d’origine, nel cui contesto avrebbe colpito l’esercente con un calcio all’addome per poi scagliarsi contro un carabiniere. Rimesso in libertà in attesa del processo, sarebbe partito all’estero e si sarebbe arruolato con i separatisti della brigata Prizrak come altri foreign fighter.

Stando alla ricostruzione trapelata nelle ore successive al decesso, il 46enne sarebbe stato colpito a morte nel villaggio di Adveevka. Mentre si trovava in una trincea con altri soldati, avrebbe fatto scudo con il suo corpo per proteggere i compagni da una bomba a mano, finendo per restare ucciso.

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2022 08:44