A distanza di poche ore dal lancio dell’indiscrezione bomba sulle condizioni di salute di Vladimir Putin, che stando a quanto riportato da un giornale russo sarebbe affetto da un cancro alla tiroide, il Cremlino è corso ai ripari rilasciando una nota breve ma concisa.
Secondo quanto si è letto nelle scorse ore, alcuni quotidiani come il Daily Mail hanno riferito che il Presidente della Federazione Russa, tra le varie curie, assumerebbe steroidi che gli avrebbero provocato cambiamenti nel carattere, soprattutto scatti d’ira e paranoia.
Il Cremlino risponde alle voci sul tumore alla tiroide di Putin
Senza scomporsi dal Cremlino è arrivata la risposta sulle voci del presunto tumore alla tiroide di Putin, il portavoce Dmytry Peskov, riferisce la Prdavda Russa, ha detto: “Il fatto non è vero“. Sempre la Pradva su Twitter, citando l’ex diretto dell’Eco di Mosca, Alexei Venediktov che ha scritto su Telegram: “Quando gli è stato chiesto: ‘Ho capito bene che Vladimir Putin non ha il cancro?’ Peskov ha risposto: ‘sì”.
Le indiscrezioni sul tumore alla tiroide di Putin
A rilanciare per primo la notizia del presunto tumore alla tiroide di Putin è stato il media russo indipendente Proekt in forma anonima. L’inchiesta sarebbe nata per dare risposta a tutte quelle domande che molti media si sono posti sull’ambiguità dei comportamenti del Presidente della Federazione Russa; dalle voci sugli scatti d’ira e la paraonia che, ad esempio, lo spingerebbero a non mangiare nulla di ciò che gli viene servito se non è stato assaggiato prima.
Dall’inchiesta sarebbe emersa la malattia e il fatto che Putin sarebbe seguito da una ricca squadra di medici che si occupano della sua salute quotidiana: Yaroslav Protasenko, Alexei Shcheglov e Yevgeny Selivanov.
Proprio il nome di Selivanov ha dato il là all’ipotesi del tumore alla tiroide in quanto noto endocrinologo del Central Clinical Hospital di Mosca, e avrebbe visitato il Presidente almeno 35 volte in 4 anni a Sochi, dove Putin risiede.