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Stop a iva e accise armi: il provvedimento passa al Senato ma non mancano insulti e tensione in aula

Pubblicato: 06/04/2022 12:20

Stop a iva e accise sulle armi per chi prevede a fornire le stesse a un Paese membro dell’Unione Europea coinvolto in uno “sforzo di difesa”: questa è la decisione che è stata presa dopo un voto da parte della Commissione finanze in Senato. Non sono mancate tensioni e dubbi sulla decisione, tanto che non si parla di parere “positivo” ma di semplice “parere non ostativo”.

Fornitura di beni e servizi militari: cosa prevede la direttiva europea 2019/2235

La direttiva europea 2019/2235 prevedeva di esentare da Iva e accise la fornitura di beni e servizi militari “in relazione a situazioni in cui le forze armate di altri Stati membri Ue svolgono compiti direttamente connessi a uno sforzo di difesa nel quadro della Politica di sicurezza e di difesa comune”.

In poche parole ciò significa che il Paese che fornisce beni e servizi militari a un paese Ue impegnato in uno sforzo di difesa può vedersi scontata la tassazione sulla fornitura stessa, garantendo un vantaggio notevole per il Paese in questione. L’ok deciso ieri in Senato porta proprio all’adeguamento della normativa italiana di questa direttiva. Appare ovvio il legame del provvedimento con il panorama geopolitico europeo attuale, considerato che il Governo ha inviato il recepimento della direttiva alle Camere il 24 febbraio scorso, ovvero il giorno in cui Putin ha invaso l’Ucraina.

Ieri, in Senato, l’ok è stato ottenuto con 12 voti favorevoli (Pd, FdI e Iv), un contrario (Elio Lannutti, misto) e 5 astenuti (M5S). Nello specifico i beni e servizi militari esenti da Iva e accise comprendono anche “Le missioni e le operazioni militari, le attività dei gruppi tattici, l’assistenza reciproca, i progetti afferenti alla cooperazione strutturata permanente (Pesco) e le attività dell’Agenzia europea per la difesa (Aed)”.

M5S, polemica su approfondimenti mancati: decisa l’astensione

Il M5S, che si è astenuto, chiedendo di avere dei chiarimenti riguardanti il provvedimento, sul quale a loro parere sono mancati approfondimenti: “Siamo e saremo favorevoli alla costruzione di una difesa comune europea. Riteniamo però inconcepibile un’esenzione Iva sulla compravendita di armi, per giunta all’esito di un provvedimento non sufficientemente approfondito e in assenza di tutti i chiarimenti che avevamo richiesto. Per questo il Movimento 5 stelle oggi si è astenuto”. La posizione del M5S sulle armi è ormai nota: il Presidente del MoVimento Giuseppe Conte ha più volte ribadito come siano contrari ad un aumento della spesa militare e difficilmente avrebbe digerito senza perplessità un provvedimento che permette al nostro Paese una facilitazione della fornitura. Il Giornale ha anche riportato che ci sarebbero stati tafferugli in aula, e l’eletta Paola Nugnes del Gruppo Misto ha parlato di un clima di insulti e grande intolleranza. Lei stessa era estremamente contraria al provvedimento.