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Cresce la spesa militare in Italia: la cifra record stanziata dal Governo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina

Pubblicato: 29/03/2022 07:33

Per la prima volta in assoluto l’Europa sta inviando armamenti militari ad un Paese. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha infatti stravolto gli ordini geopolitici mondiali; con il conflitto armato che si sta avvicinando sempre di più verso i confini dei paesi membri della NATO, quest’ultimi hanno escluso un intervento diretto ma nel mentre si stanno prodigando ad aumentare le proprie spese militari.

Tra questi stati c’è anche l’Italia, che proprio il 16 marzo ha approvato un Ordine del Giorno alla Camera per l’incremento delle spese militari alla soglia del 2% del pil. Secondo gli accordi presi durante il summit della NATO nel 2014 in Galles (in seguito dell’invasione russa della Crimea), gli Stati membri decisero di portare le spese militari al di sotto del 2% del proprio Pil.

Il Governo prevede di destinare 38 miliardi alle spese militari

Il Governo Draghi intende incrementare le spese militari, attraverso il Decreto Ucraina, verso la fatidica soglia del 2% del Pil stabilita dagli accordi NATO. Questo vorrebbe dire che i 12 miliardi di euro stanziati due anni fa, già raddoppiati lo scorso anno, dovrebbero aumentare a 38 miliardi di euro nei prossimi anni. Con il via libera, previsto per la prossima settimana, del Documento di economia e finanza (DEF), il Governo intende indicare la strada per accrescere le spese destinate alla difesa.

L’incremento del budget economico per le spese militari è motivo di discussione dentro la maggioranza. Il Premier Draghi a tal proposito ha dichiarato alla Camera: “La guerra in Ucraina ha messo in evidenza l’importanza di rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell’Ue, in complementarità con l’Alleanza Atlantica. Il Consiglio europeo è chiamato ad approvare la Bussola Strategica, adottata lunedì 21 marzo al Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri e della Difesa”. Il premier Draghi ha spiegato come la Bussola sia stata adattata alla luce “della più grave crisi in ambito di difesa nella storia dell’Unione Europea”. Le iniziative di politica di difesa comprendono inoltre investimenti nell’intelligence e nella cybersicurezza.

Paesi NATO, quali hanno deciso di incrementare le spese militari

In ambito di politica di difesa l’Italia è già stata preceduta da altri Paesi NATO. Ne è un esempio la Germania, dove il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato un finanziamento di 100 miliardi per lo sviluppo dell’esercito tedesco. Questa cifra raddoppierebbe le risorse attuali e supererebbe la soglia del 2% del Pil. Il fatidico limite è stato già oltrepassato da paesi come la Polonia, la quale intende raddoppiare le dimensioni del proprio esercito nei prossimi 5 anni. Inoltre la Svezia, che non fa parte dell’Europa, ha deciso di aumentare le spese militari da 6 a 10 miliardi di euro.

Il conflitto bellico in Ucraina ha definito un cambio di tempi nelle decisioni di politica di sicurezza dei Paesi Occidentali. Considerato il periodo di pace che ha vissuto l’Europa negli ultimi decenni, i governi europei si sono impegnati a rinforzare la sicurezza sociale, tramite misure di welfare, mentre ora la difesa fisica torna ad essere la principale preoccupazione.

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2022 17:20