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Embargo del carbone in Europa: sì ma non da subito. La decisione dell’Ue sulle sanzioni alla Russia

Pubblicato: 08/04/2022 09:23

Nelle scorse ore il Parlamento Europeo ha approvato con 513 voti favorevoli, la richiesta riguardante l’embargo sulle importazioni di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas naturale dalla Russia. Come ribadito per nell’ultimo mese, l’embargo delle fonti energetiche, del gas e del carbone, è un passo complesso che potrebbe ricadere di nuovo sulle bollette, già messe a dura prova da inizio anno.

Stop al carbone dalla Russia, ma non subito

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Zelensky ha chiesto a gran voce all’Europa di tagliare i ponti con la Mosca con un pacchetto di sanzioni. Aiutare l’Ucraina e non consegnare nuovi fondi in mano a Putin: ed è così che ieri è stato approvato il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca in cui rientra anche lo stop al carbone. Un percorso difficile anche per la discussione all’interno dell’Unione: la Germania avrebbe chiesto chiarimenti in merito ai contratti che sono ancora in essere. Alla fine è stato deciso un periodo che durerà 4 mesi considerato di “uscita dai rapporti in corso”, quindi fino ad agosto.

Von der Leyen in Ucraina

Intanto dovrebbe avvenire oggi l’incontro tra il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Sarà lei a raggiungere Kiev insieme all’alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. Sicuramente non mancheranno le comunicazioni in merito all’ultimo pacchetto di sanzioni e anche a questo momento rinvio dell’embargo del carbone, nonostante la richiesta ucraina di avere più coraggio.

Le richieste del Parlamento Europeo per i colpevoli dei crimini di guerra

E di crimini di guerra si parla ormai da giorni, soprattutto dopo che le foto di Bucha, abbandonata dall’esercito russo, hanno fatto il giro del mondo. Ma non c’è solo Bucha, anche altre città dell’Ucraina, come detto da Zelensky, starebbero subendo la stessa sorte. Il Parlamento Europeo ha quindi anche ribadito la necessità di punire i responsabili di quelli che “innegabilmente si configurano come crimini di guerra” commessi dai militari russi in Ucraina.

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2022 09:26