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Pony trascinato con l’auto e ucciso ad Acate, trovato il responsabile: ha confessato, è congiunto del proprietario

Pubblicato: 10/04/2022 18:05

È stata individuata la persona che lo scorso 3 aprile ha rubato e poi trascinato legata alla sua auto una femmina di pony, poi trovata agonizzante sul ciglio della strada ad Acate: a quanto pare l’uomo, un 32enne residente in paese, avrebbe confessato il furto.

Pony legato all’auto e trascinato per chilometri, la scena agonizzante

I carabinieri della stazione di Acate hanno individuato in un congiunto del proprietario del pony l’uomo che ha prima rubato e poi legato alla macchina, e trascinato per 5 chilometri, il povero animale. L’uomo, interrogato dai carabinieri, ha confessato: avrebbe scardinato la serratura del recinto, preso il pony -di proprietà di un pensionato suo familiare- e lo avrebbe legato alla sua auto. Il pony è stato trascinato per 5 chilometri, dopodiché è stato abbandonato agonizzante sulla strada, dove è stato trovato e soccorso dall’Oipa. A quel punto l’unica cosa che si poteva fare era mettere fine alle sofferenze del pony, sopprimendolo.

L’uomo è stato individuato grazie ai video delle telecamere situate lungo il tragitto percorso: è stato anche possibile individuare un altro soggetto, un uomo di 38 anni, che avrebbe messo in atto azioni finalizzate ad allontanare i sospetti dal responsabile del crimine. Il 32enne ha alla fine confessato, ma non è ancora stato diffuso il movente dell’azione, che per ora resta sconosciuto. Il 32enne è accusato di furto aggravato e maltrattamento di animali, mentre il 38enne è accusato di concorso in favoreggiamento.

Oipa costituita parte civile, sopralluogo nelle proprietà del proprietario del pony

L’oipa, che si è costituita parte civile, ha provveduto nei giorni scorsi a fare un sopralluogo nel luogo in cui il pony era custodito dal suo proprietario. Attraverso un comunicato di Oipa sono giunte le parole del coordinatore del Nucleo delle guardie zoofile, Riccardo Zingaro, che ha raccontato. “A seguito del sopralluogo, abbiamo identificato tre cavalli giovani regolarmente microchippati e in buona salute. Gli animali erano stati dislocati in tre diverse stalle nella provincia di Ragusa, presumibilmente all’indomani della identificazione del soggetto. I tre cavalli sono intestati alla moglie del reo confesso. Abbiamo anche trovato tre cuccioli di jack russell senza microchip detenuti in ambiente non compatibile con le normative, come attestato dall’Asp veterinaria”. L’intento dell’Oipa è quello di essere parte civile nel procedimento al fine di poter ribadire la necessità di un inasprimento delle pene, anche perché “studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette”.