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Gianni Morandi ha ospitato una profuga ucraina, il cantante: “Piangeva, se n’è andata perché voleva tornare là”

Pubblicato: 11/04/2022 21:41

Anche Gianni Morandi è tra i tantissimi italiani, vip e non, che si sono adoperati per aiutare i profughi arrivati dall’Ucraina e in fuga dalla guerra. L’esperienza del cantante di Monghidoro però è stata particolarmente difficile: la signora ucraina ospitata era molto scossa ed è voluta anche tornare là, a casa sua, nonostante le bombe.

Gianni Morandi sulla profuga ucraina ospitata a casa: “Si chiudeva in camera e piangeva”

Come Al Bano nella sua tenuta di Cellino San Marco, anche Gianni Morandi ha aperto le porte di casa ad una signora ucraina di 69 anni in fuga dalla guerra scatenata nel suo Paese dall’invasione russa. Una situazione umanitaria difficile che ha richiesto l’aiuto di tantissime persone volenterose, compreso Morandi: “Non riuscivamo a comunicare molto bene con lei perché parlava solo ucraino o russo” ha detto nel corso di un intervento da Massimo Giletti su Rtl 102.5.

Morandi ha raccontato: “Lei si chiudeva in camera e piangeva e cercava di parlare al telefono con alcuni famigliari che erano là“. Al sicuro, il pensiero andava ovviamente ai cari ancora a rischio di vita nelle tante città ucraine invase dai russi. Troppo forti la paura e l’ansia: “Una mattina si è svegliata e se n’è andata perché voleva tornare in Ucraina, a casa sua, nonostante le bombe“. Il cantante aggiunge poi: “Ho saputo che è arrivata, ci ha ringraziato tanto“.

Gianni Morandi premiato come portatore della pace dalla Russia: “Si sono rivoltate le cose

Nella stessa intervista radio, Morandi ha aperto il discorso alla guerra in Ucraina: “Prima o poi finirà. Forse Putin non vuole far vedere di essere sconfitto? Mi sembra che si stia comportando in maniera folle. È dal 2014 che è in corso lo scontro tra Russia e Ucraina, ma per trovare qualcosa di simile agli eventi vissuti nell’ultimo mese e mezzo bisogna tornare indietro alla Seconda Guerra Mondiale, proprio quando è nato Giani Morandi: “Penso che siamo stati molto fortunati in tutti questi anni, non abbiamo mai vissuto un conflitto così, dopo il 1944 e il 25 aprile del 1945. Si, ci sono state le brigate rosse, gli attentati, i rapimenti, ma una guerra così non me l’aspettavo di certo, nonostante io sia nato sotto i bombardamenti“.

Il cantante ha raccontato di come “Un soldato americano portò una coperta a mia madre che stava partorendo. Per questo americano mi chiamavo ‘Little John’”. Esperienze che l’hanno portato a innamorarsi di una canzone, nel 1966, ovvero C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones: “Erano dei soldati americani costretti ad andare a combattere nel Vietnam mentre avrebbero voluto rimanere a casa loro a suonare la chitarra – ha detto – La cosa si è capovolta e oggi sono i russi che aggrediscono l’Ucraina e magari questi soldati russi non hanno una grande voglia di andare in guerra lì“. Morandi infine ha notato anche un enorme paradosso: “Nel 1983 fui premiato dal governo russo con una cerimonia ufficiale come un portatore di pace. Si sono rivoltate le cose, oggi sono i russi che aggrediscono“. E chissà per quanto ancora.