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Liliana Resinovich, l’ipotesi della consulente del fratello: tutti i motivi per cui non regge la tesi suicidaria

Pubblicato: 26/04/2022 17:09

C’è sconcerto tra i familiari e gli amici di Liliana Resinovich, dopo l’arrivo degli ultimi risultati concernenti il materiale trovato sotto le scarpe della donna. Non regge secondo molti la tesi suicidaria che le ultime analisi confermerebbero: oggi, nel giorno che sarebbe stato del compleanno della donna, sono in molti a credere che Liliana non si sarebbe mai tolta la vita.

Liliana Resinovich avrebbe compiuto oggi 64 anni: le parole della consulente

Tra le persone che non credono che la Resinovich si sia tolta la vita c’è Sergio Resinovich, fratello della donna. L’uomo ha infatti affidato ad una consulente e psicologa clinica e forense, Gabriella Marano, lo studio del caso. La professionista sarebbe giunta alla conclusione che la donna non aveva motivi per uccidersi e che dunque la tesi che prevederebbe che la donna sia andava nel bosco, si sia chiusa dentro dei sacchi di plastica e sia soffocata, non trova logica nella vita di Liliana. Gabriella Marano ha pubblicato assiduamente diversi post sui suoi canali social in cui parla in ricordo della donna, che oggi avrebbe compiuto 64 anni:Lilly non aveva voglia di morire ha dichiarato, manifestando perplessità sia per la natura del gesto sia per le modalità di quanto accaduto: secondo la psicologa la natura estremamente riservata e dignitosa della donna non trova spiegazione in una morte così eclatante e un modus operandi che, se fosse davvero di natura suicidaria, risulta bizzarro e difficile da mettere in atto.

Liliana Resinovich pronta per una nuova fase della sua vita

La Marano parla poi del matrimonio della Resinovich, che sarebbe stato ormai alla deriva, e del fatto che Liliana Resinovich avesse voglia di cominciare qualcosa di nuovo: “Lilly non aveva voglia di morire, anzi stava per andare verso una nuova stagione di vita. Ed è in mezzo a questi due fuochi che è custodito il grimaldello che aprirà le stanze della verità”. Non si spiega, dunque, come mai la donna avrebbe deciso di andare nei boschi, faticare per chiudersi in alcuni sacchi di plastica e poi abbandonarsi a una morte sicuramente lunga, una lenta agonia.

Eppure, le ultime analisi sulle suole delle scarpe confermerebbero che la terra trovata sotto di esse sarebbe compatibile con la zona del ritrovamento del corpo, e che dunque la Resinovich sarebbe arrivata viva sul luogo del ritrovamento.

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2022 09:09