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Cognome paterno ai figli, “illegittima” l’attribuzione automatica: storica sentenza della Corte Costituzionale

Pubblicato: 27/04/2022 15:27

Storica decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato “illegittime” tutte le normative che consentono l’attribuzione automatica del cognome paterno ai figli. Che cosa cambierà d’ora in avanti e che cosa ha stabilito la Corte.

Cognome paterno ai figli, l’automatismo che lo assegna è “illegittimo”: storica sentenza della Corte Costituzionale

La sentenza appena emessa dalla Corte Costituzionale affronta la questione dell’automatismo che assegna il solo cognome del padre ai figli, riconoscendo “l’illegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono l’automatica attribuzione del cognome del padre, con riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi”. La Corte Costituzionale ha inoltre stabilito che, da questo momento, “la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. In mancanza di accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico”. La normativa in vigore fino a oggi è stata quindi definita “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio”.

L’importanza di poter scegliere il cognome della madre per i propri figli

La Corte Costituzionale ha ribadito i principi alla base di questa sentenza, spiegando che “nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell’identità personale”. La lotta per consentire l’attribuzione del cognome materno, in affiancamento a quello paterno oppure in via esclusiva, è presente da oltre 40 anni e ha visto numerosi tentativi di modificare le norme attuali, che prevedono l’assegnazione del solo cognome paterno senza che questo meccanismo sia supportato da leggi specifiche. Si tratta di un retaggio di una concezione patriarcale di famiglia, che non prevede il pieno riconoscimento della donna. Di recente, un’Iniziativa Parlamentare avviata dalla senatrice Loredana De Petris è stata presentata in Senato il 15 febbraio. Ora, a supporto di questa battaglia si è mossa la storica sentenza della Corte Costituzionale.

Le motivazioni della decisione della Corte Costituzionale sul cognome paterno

La decisione della Corte si basa sul fatto che l’attribuzione automatica del cognome paterno viola gli articoli 2, 3 e il primo comma dell’art. 117 della Costituzione. Una violazione è presente anche nei confronti degli articoli 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In merito alla questione dei cognome ai figli, infatti, l’Italia ha già ricevuto una condanna da parte della Corte di Strasburgo. La sentenza della Corte Costituzionale sarà depositata nelle prossime settimane e avrà come effetto la decadenza dell’articolo 262 del Codice Civile, secondo cui attualmente “Il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio assume il cognome del padre”.