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Villaggio allagato in Ucraina dai cittadini per fermare l’avanzata russa: “abbiamo salvato Kiev”

Pubblicato: 29/04/2022 15:28

Demydiv è un villaggio di appena 3000 abitanti a nord di Kiev che da ormai due mesi è quasi completamente allagato. Potrebbe essere l’ennesima storia tragica di una guerra che si protrae ormai da troppo tempo, ma è in realtà una storia di resistenza e coraggio. Non è il primo esempio della strenua opposizione del popolo ucraino che da quando è stato invaso non ha abbassato la testa neppure un attimo.  

Villaggio allagato per fermare l’avanzata russa 

Il 25 febbraio, come raccontano ora i report esteri, gli abitanti di Demydiv hanno deciso di prendere un’iniziativa per rallentare l’avanzata russa verso la capitale, Kiev. Il villaggio si trova nella parte del paese occupata fin dei primi momenti del conflitto. Con gli invasori alle porte, gli ucraini avrebbero deciso di aprire la diga vicino al villaggio, di fatto inondandolo completamente.  

L’acqua ha preso possesso dei campi attorno al villaggio, ma anche delle strade, delle piazze e delle abitazioni private dei cittadini, che tuttavia al New York Times affermano di non pentirsi di nulla. Il villaggio, e dunque la strada che conduceva alla capitale, ora è una grande palude, nella quale la gente si sente tranquilla e protetta, oltre che fiera.  

Demydiv: il villaggio allagato che ha “salvato Kiev” 

Demydiv ora è una grande palude ma ha effettivamente contribuito a rallentare le truppe russe, costringendole a spostarsi, oltre che aver risparmiato al villaggio la sorte che è toccata a quelli vicini, Bucha tra tutti gli altri. “Nessuno se ne pente” afferma una pensionata al NY Times, “abbiamo salvato Kiev!”. 

Sulla vicenda si è espresso anche il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, con un tweet di ringraziamento ai “comuni cittadini che si sono comportati da eroi. Senza rimorsi e con la sola volontà di vincere”. Specificando che allagare Demydiv ha permesso all’esercito ucraino “di preparare le difese di Kyiv”. L’esercito russo, prima di lasciare l’area, ha bombardato la diga ed ora ai cittadini spetta l’arduo compito di ripulire il villaggio dall’acqua ma, come racconta un cittadino, “cinquanta case allagate non sono una grave perdita”.