Vai al contenuto

Ddl Zan, il Pd ripresenta il ddl Zan in Senato nella sua versione originale: “Una battaglia mai abbandonata”

Pubblicato: 05/05/2022 08:54

Il Pd ha ripresentato nelle scorse ore in Senato il ddl Zan contro l’omotransfobia. “Nessun ultimatum, nessuna sfida, nessuna bandiera“, ha chiarito Letta durante la conferenza stampa di presentazione in Senato. Insieme a lui c’erano anche Alessandro Zan, Monica Cirinnà e Simona Malpezzi. Il Pd non fa retromarcia mentre la destra attacca. Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri ha detto: “Ripresentano lo stesso testo della legge Zan? Queste sono le priorità del Pd“.

Il Pd ripresenta il ddl Zan al Senato

Il Partito democratico ci riprova e torna in Senato con il ddl Zan, contro i reati di omotransfobia e discriminazione, con lo stesso identico testo presentato l’ultima volta. “Una battaglia mai abbandonata“, vuole chiarire Enrico Letta che ricorda l’affossamento in Senato di 6 mesi fa. Il leader Dem assicura che verranno anche valutate eventuali modifiche, ma bisognerà farlo “entro la fine di questa legislatura“, dando quindi una precisa scadenza, “oppure sarebbe una sconfitta“. Lo fa il Pd, sottolinea ancora, perché “Il tema dei diritti è nel Dna del Pd” ed è “il futuro del partito“.

Ricordando quanto accaduto in Senato, Letta sottolinea: “È stata una pagina brutta del Parlamento” e la memoria va a quell'”applauso di scherno” scoppiato a palazzo Madama dopo l’affossamento che tanta indignazione aveva scatenato anche sui social.

Le parole di Alessandro Zan

Anche Alessandro Zan prende la parola per chiarire la decisione e i prossimi passi: “Cercheremo di raccogliere idee, suggerimenti e proposte attraverso le Agorà per portare a casa una legge necessaria senza rinunciare alla tutela di tutte le persone vittime dei crimini d’odio. Questa è una legge che protegge tutte le vittime dei crimini d’odio“. Poi sottolinea: “Una legge contro i crimini d’odio esiste in tutta Europa, tranne n Italia, Ungheria e Polonia. E l’Italia non può diventare l’Ungheria di Orban. Per questa ragione e per un posizionamento dell’Italia tra i Paesi avanzati anche in ambito europeo, serve approvare il prima possibile una buona legge contro i crimini d’odio“. Sulla stessa linea anche Monica Cirinnà: “In questo Paese manca ancora una legge contro i crimini d’odio, non ce lo siamo dimenticati”, ha detto.