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La Russia annulla le parate della vittoria del 9 maggio a Donetsk e Luhansk, in Ucraina: “Non sono possibili”

Pubblicato: 05/05/2022 17:53

Gli occhi del mondo sono puntati sulla Russia e sull’imminente giornata del 9 maggio. Per l’ex gigante sovietico si tratta di una data molto importante, la celebrazione della vittoria della Seconda Guerra Mondiale. Nel contesto dell’attuale conflitto in Ucraina erano attese celebrazioni “congiunte”, ma da Mosca hanno annunciato che le previste parate sono state cancellate.

Giornata della Vittoria del 9 maggio in Russia: cancellate le parate in Ucraina

Il Cremlino, alla fine, non metterà il carro davanti ai buoi. Nei piani della Russia il 9 maggio doveva essere il giorno della celebrazione al quadrato: non solo il Den’ Pobedy che ricorda la resa nazista del 1945, ma anche la presunta capitolazione dell’Ucraina e la “liberazione” delle repubbliche separatiste. Da Mosca hanno già smentito che quel giorno verrà dichiarata guerra totale a Kiev, ma ora si apprende che sarebbe saltato un altro pezzo: le parate nei territori di Donetsk e Luhansk sono state annullate.

A riferirlo sarebbe stato il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa Sergey Kiriyenko. Citato dall’agenzia Unian e ripreso da Adnkronos, ha riferito che le autorità russe hanno cancellato le parate del 9 maggio: “La Parata della Vittoria e la sfilata del Reggimento Immortale nel giorno della vittoria a Donetsk e Luhansk non sono ancora possibili” ha dichiarato. Poi ha specificato, durante una manifestazione a Mariupol: “Quel momento arriverà presto e la parate della vittoria sfilerà per le strade delle città del Donbass“.

Guerra in Ucraina, accuse incrociate sul cessate il fuoco alla Azovstal

Il motivo della cancellazione è probabilmente il perdurare della resistenza ucraina, che forse dal Cremlino non si aspettavano così tenace e combattiva. Nei piani originali trapelati alcune settimane fa, la guerra in Ucraina sarebbe dovuta durare poche settimane, poi la data simbolica è stata spostata al 9 maggio. Impossibile per ora stabilire quando finirà davvero il conflitto, ma molto passerà dalla situazione sul fronte più caldo, quello della città di Mariupol. Ieri è stato annunciato un cessate il fuoco fino a sabato per permettere l’evacuazione dei civili asserragliati nell’acciaieria Azovstal, obiettivo nevralgico russo e strenuamente difeso dall’esercito ucraino.

Come successo in passato, tuttavia, arrivano accuse incrociate di violazione dei corridoi umanitari allo stabile: stando a quanto riporta Adnkronos, l’esercito di Kiev ha riferito che “gli occupanti russi stanno concentrando i loro sforzi sul blocco e sul tentativo di distruggere le nostre unità nell’area di Azovstal. Il nemico ha ripreso l’offensiva con il supporto di aerei per prendere il controllo dell’impianto“. Da Mosca però smentiscono: per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, “Nessun altro ordine è stato annunciato e i corridoi umanitari stanno funzionando oggi“.