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Decreto Aiuti, il Cdm decide di estendere il bonus da 200 euro: chi ne ha diritto

Pubblicato: 06/05/2022 09:13

Il Consiglio dei ministri è tornato sul Decreto aiuti varato lunedì per apportare alcune modifiche. Si tratta sempre di 14 miliardi di euro per sostenere famiglie e aziende alle prese con gli aumenti dovuti alla guerra in Ucraina. A subire diverse modifiche c’è il bonus da 200 euro, di cui si è molto parlato negli scorsi giorni per lavoratori, pensionati e disoccupati. La misura ora allarga la platea che potrà usufruirne.

Bonus da 200 euro: a chi spetta

Il bonus dei 200 euro arriverà anche a chi ha il Reddito di cittadinanza, per i lavoratori stagionali, gli autonomi e i collaboratori domestici. Il bonus verrà erogato una tantum per aiutare i cittadini a compensare gli effetti dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi dell’energia. Per i dipendenti e pensionati che hanno redditi inferiori ai 35mila euro, l’erogazione sarà automatica e avverrà tra i mesi di giugno e luglio, in busta paga o attraverso l’Inps. Ora ci saranno più persone ad averne diritto.

Buono per i mezzi pubblici

Il Decreto Aiuti, per tentare di aumentare e incentivare l’uso dei pezzi pubblici, ha istituito un nuovo buono destinato a studenti e lavoratori con reddito sotto i 35mila euro che viaggiano sui mezzi pubblici locali, regionali, interregionali e sui treni. Il buono potrà essere utilizzato per un solo acquisto, può sopperire fino al 100% della spesa per gli abbonamenti e non può superare i 60 euro.

Il buono per i mezzi pubblici sarà spendibile fino a dicembre. Il decreto aiuti, dall’altra parte, aiuterà anche le Regioni per assicurare fino al 30 giugno 2022 i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale, che vedranno un utilizzo maggiore a causa della fine dell’anno scolastico.

Si torna al Superbonus 110%

Si è anche parlato del Superbonus 110% dopo le critiche aspre del premier di qualche giorno fa. Draghi aveva detto: “Possiamo non essere d’accordo sul superbonus al 110%, e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito solo un esempio: i prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. E quindi, questo è il risultato“.

Nonostante però il duro scambio che ha fatto seguito alle parole del premier, il superbonus 110% è stato prorogata fino al 31 dicembre 2022 per le abitazioni unifamigliari, con una sola condizione: che entro il 30 settembre sia stato completato il 30% dei lavori.