Vai al contenuto

Finlandia verso la NATO contro Putin, presidente e premier dicono sì all’adesione: “Presentare domanda con urgenza”

Pubblicato: 12/05/2022 10:45

Passo avanti della Finlandia verso la NATO, a un soffio dall’ingresso nell’Alleanza Atlantica contro l’orizzonte di una potenziale aggressione da parte di Vladimir Putin. È l’effetto collaterale di una guerra, quella in Ucraina innescata dall’invasione russa ai danni di Kiev, che potrebbe avere un peso specifico notevole nell’evoluzione del conflitto e nell’assetto geopolitico internazionale all’esito di un’adesione del Paese e della Svezia. Dal presidente e dal premier finlandesi, Sauli Niinisto e Sanna Marin, il sì senza esitazioni: “Presentare domanda con urgenza“. E Boris Johnson promette “protezione” dalle mire di Mosca.

Finlandia a un passo dalla NATO: i vertici del Paese dicono sì all’adesione “con urgenza”

La Finlandia accelera la corsa alla NATO. Nelle ultime ore, dopo la visita del premier britannico Boris Johnson a Helsinki, e le aperture all’ingresso del Paese e della Svezia nell’Alleanza Atlantica da parte del segretario generale Jens Stoltenberg, il percorso dei governi scandinavi verso l’adesione al Patto sembra subire una sensibile impennata.

Questa mattina, la svolta cristallizzata in una nota congiunta del presidente finlandese Sauli Niinisto e del primo ministro Sanna Marin in cui si esprime nitidamente un cambio di rotta storico rispetto alla neutralità che ha contraddistinto il governo nel corso dei decenni.

Durante la primavera – si legge nel documento ufficiale – si è svolta un’importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla NATO. È stato necessario del tempo per la formazione della posizione interna sia in Parlamento che nella società nel suo insieme. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali sia con la NATO che con i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare al dibattito lo spazio di cui ha bisogno“.

La dichiarazione congiunta prosegue in termini ancora più chiari: “Ora che si avvicina il momento del processo decisionale, esprimiamo anche le nostre posizioni comuni per l’informazione di gruppi e partiti parlamentari. L’adesione alla NATO rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della NATO, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa. La Finlandia deve presentare domanda di adesione alla NATO con urgenza“.

Con la mossa della Finlandia, maturata repentinamente con lo scoppio della guerra in Ucraina e le crescenti preoccupazioni di Helsinki e Stoccolma sull’ipotesi di aggressione da parte della Russia, Vladimir Putin si troverebbe a contatto con la NATO per oltre 1000 km di confine in più nel settore nord-ovest. Uno spettro che il Cremlino ha sempre ritenuto capace di innescare una reazione russa dagli esiti “imprevedibili”.

Boris Johnson promette “protezione” a Helsinki e Stoccolma contro Vladimir Putin

In un discorso dal sapore storico, il premier del Regno Unito, Boris Johnson, proprio ieri ha dichiarato a Helsinki e Stoccolma uno scudo di “protezione” da un eventuale attacco della Russia nel processo che porterà i due Paesi, Finlandia e Svezia, ad abbandonare ufficialmente la cornice di neutralità e ad entrare nel Patto Atlantico. È proprio nelle more della formale richiesta di adesione e della conclusione del processo di adesione alla NATO che, secondo alcuni analisti, la Russia potrebbe tentare un’aggressione per impedire che l’ingresso si traduca in realtà.

Le parole di Johnson offrono a Helsinki e Stoccolma un implicito appoggio anche dagli Stati Uniti, accusati da Mosca di essere alla regia delle ostilità esplose con Kiev. Il “patto” firmato dal Regno Unito con la Finlandia poche ore fa, e sigillato nella conferenza stampa congiunta di Johnson con il presidente finlandese Niinisto, apre alla possibilità di assistenza militare diretta da parte inglese in caso di attacco russo contro i due Stati.

Sull’evoluzione dell’iter finlandese e svedese, grava la scure di Mosca che, già all’alba dell’escalation in Ucraina, aveva minacciato “gravi conseguenze militari e politiche” in caso di un loro ingresso nella NATO. Sono state queste le prime parole spese sulla questione dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, cui si sono sommate quelle, di tenore ancora più esplicito, del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.

Lo scorso 14 aprile, quest’ultimo ha dipinto la Russia come pronta a schierare missili nucleari nel Baltico in caso di introduzione di Finlandia e Svezia nell’Alleanza Atlantica. Uno scenario lanciato sul tavolo dal Cremlino come “necessario” per il rafforzamento dei suoi confini occidentali e che allarga il campo delle tensioni su uno scacchiere sempre più fluido e rovente.