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Incidente Cagliari, l’ultima telefonata di Giorgia alla mamma

Pubblicato: 10/09/2023 17:28

“Sto rientrando, mamma.” Queste sono state le parole di Giorgia alle 5 del mattino, poco prima che la tragedia colpisse. Una telefonata come tante, rassicurante, che avrebbe dovuto segnalare la conclusione di una serata spensierata. Pochissime ore dopo, però, quel semplice messaggio si è trasformato in un addio straziante.

I corpi di Giorgia, Najibe Zaher, Alessandro Sanna e Simone Picci giacciono ora nella camera mortuaria del Cimitero di San Michele, testimoni muti di una notte che ha spezzato giovani vite e distrutto famiglie. Il padre di Giorgia, Mirko Banchero, con gli occhi gonfi di dolore, cerca conforto vicino a un’amico, non lontano dalla camera mortuaria. “Era una normale uscita del sabato sera con gli amici”, ha sussurrato, l’anima ancora incredula.

La notizia dell’incidente ha scosso la comunità. Il cimitero di Cagliari si è riempito in un battibaleno di parenti e amici, molti dei quali giovani, con il peso insopportabile del lutto stampato sul volto. Tra lacrime e abbracci, il dolore di chi perde un figlio in giovanissima età era palpabile sotto il sole di una domenica settembrina.

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Le circostanze dell’incidente rimangono avvolte nel mistero. “Non sappiamo come sia andata, non si sa chi guidava”, ha dichiarato un conoscente della famiglia Banchero. Al momento, l’unico dettaglio emerso è l’impatto dell’auto con un marciapiede, durante il quale si è staccata una ruota, probabilmente determinante nell’esito fatale.

“Non c’è niente che si possa dire in questo momento”, ha commentato con voce spezzata lo zio di Alessandro Sanna. In questa tragedia, le parole sembrano perdere significato, sopraffatte dal peso di un dolore che non ha nome.