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Alessia Pifferi parla di Diana, morta di stenti: “Pensavo che un biberon bastasse”

Pubblicato: 19/09/2023 13:26

Fa venire i brividi la testimonianza che Alessia Pifferi ha rilasciato in ospedale nel corso del processo a suo carico, nel quale è accusata di omicidio volontario aggravato per la morte della piccola Diana, lasciata a casa a morire di stenti a soli 18 mesi.

La donna ha parlato del giorno del decesso della bambina, fornendo anche un racconto della sua maternità che mostra un quadro generale di forte disagio.

Alessia Pifferi: “Ho partorito in bagno, non sapevo di essere incinta”

La testimonianza della donna, andata in onda su Morning News, è stata riportata da Repubblica. Alessia Pifferi non sapeva di essere incinta: “Mia figlia nasce all’improvviso a casa del signor D’Ambrosio Mario a Leffe, il 29 gennaio del 2021. All’improvviso perché non sapevo di essere incinta. Ho incominciato ad avere dei dolori la sera prima al basso ventre, ho pensato a un’infiammazione del nervo sciatico non avendo sintomi della gravidanza. Al pomeriggio dell’indomani, alle 14, è nata nel bagno di casa la bambina. Ero da sola in quegli attimi”.

Alessia Pifferi

A quanto pare è stato appurato che Diana è stata lasciata da sola diverse volte prima della tragica circostanza del decesso nel luglio 2022. La donna è parsa estremamente confusa sui bisogni che ha un bambino di 18 mesi, il che darebbe sostegno alla tesi della difesa secondo la quale potrebbe soffrire di un deficit intellettivo. Alla domanda del Pm: “Rischia di non sopravvivere una bambina se non mangia o non beve?” Ha risposto “non lo so” ed ha specificato di aver creduto che un biberon sarebbe bastato durante la sua assenza: “Io mi preoccupavo per mia figlia, pensavo che il biberon che le avevo lasciato bastasse (…) Le chiedo di non sgridarmi, per favore. Pensavo che quello che avevo lasciato bastasse”.

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Il racconto del ritrovamento della bambina: “Mi sono messa a piangere”

Drammatico il racconto del ritrovamento della bambina: “Quando sono tornata a casa ho trovato mia figlia nel lettino, sono andata subito da lei, l’ho accarezzata e ho visto che non si muoveva. E ho capito che c’era qualcosa che non andava, non giocava come le altre volte. Ho tentato di rianimarla, le ho fatto il massaggio cardiaco, l’ho presa in braccio, le ho dato qualche pacchetta sulla schiena, l’ho portata in bagno e ho provato a bagnarle i piedini, le manine, il viso e la testa. Poi l’ho rimessa nel lettino, le ho spruzzato acqua in bocca ma non si riprendeva. Sono corsa a chiamare una vicina di casa. Mi sono messa a piangere, ero nel panico”.

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2023 15:48