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Bambini senzatetto dormono sotto i portici a Bologna, la vicenda che sta sconvolgendo l’Italia

Dormivano in compagnia del padre, pronti a spostarsi all'arrivo dei primi passanti del giorno: il racconto drammatico di un'insegnante
Bambini senzatetto dormono sotto i portici a Bologna, la vicenda che sta sconvolgendo l'Italia

Ad oggi ci siamo tragicamente abituati, nelle grandi città, a vedere senzatetto che cercano riparo nelle strade del centro, magari rifugiandosi sotto portici che proteggano dalle intemperie e dal freddo eccessivo. Vedere anche dei bambini costretti a vivere e dormire sulla strada è però diverso e molto più drammatico: lo ha raccontato su Facebook Paola Urbinati, insegnante di Bologna, che si trova quotidianamente ad attraversare piazza San Francesco a Bologna e si è trovata davanti a un quadro familiare che le ha spezzato il cuore e l’ha convinta a condividere la sua esperienza sui social. Il racconto è stato ripreso da Repubblica.

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L’insegnante sconvolta dopo aver visto i bambini: “Mi è sembrato di essere dentro un film”

Erano le 8,30 di una mattina come tante: Paola Urbinati è scesa in strada con il suo cane e si è trovata davanti un padre che dormiva sotto il portico in compagnia dei due figli: “Mi è sembrato di essere dentro un film di Kieslowski e invece ero a pochi passi da casa mia. Il bambino più grande di circa 6 anni cercava di svegliare il padre, perché stava arrivando gente, noi rompiscatole col cane, puntuali come nessun altro lavoratore”.

La vista dei piccoli costretti a dormire per strada ovviamente l’ha sconvolta: “Ai senza tetto mi sono come abituata, tanto che con uno ci salutiamo ogni volta che scendo con il cane, ma i due bambini mi hanno tramortita. Una stretta allo stomaco, non sapevo cosa fare. Me la sono presa col cane come se fosse colpa sua quella situazione. Non sapevo chi avvertire”. In compagnia di un altro ragazzo ha deciso di avvicinarsi e provare a capire cosa fare: “Lui ha chiesto al padre dei bimbi se avessero bisogno. La risposta è stata che la madre dei bimbi li aveva cacciati da casa.

Non sono italiani e forse nemmeno vivono a Bologna. Girano con una piccola valigia grigia da cui fuoriuscivano panni alla rinfusa. Ho guardato il bambino più grande  e gli ho sorriso. Lui ha ricambiato con un sorriso dolce ma stretto come  se si vergognasse di quella situazione”. È bastata una chiamata a quel punto per trovare una sorta di soluzione: “Ho scritto a un amico che lavora nella polizia penitenziaria per capire a chi rivolgersi in un caso come questo.

 Lui mi ha suggerito di allertare subito la polizia di quartiere e mi ha dato un numero: 051266626”.

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Il racconto finalizzato all’aiuto: lo scopo di Paola Urbinati

L’intento, nel raccontare la storia, non è quello di strappare una lacrima bensì di dare l’esempio e promuovere un comportamento attivo da parte dei cittadini: “Purtroppo situazioni come questa aumenteranno per motivi che ora non affronto. Quello che possiamo fare come cittadini, quando ci sono bambini che dormono in strada, è di avvertire subito la polizia di quartiere che potrà mandare una pattuglia per capire  come aiutare chi si trova in difficoltà.

Scrivo mentre sono ancora scossa, perché non avrei mai pensato di vedere  scene da romanzi dell’Ottocento. Ogni bambino è un nostro bambino”.

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