Il boss Matteo Messina Denaro, ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale dell’Aquila, è in coma irreversibile. Da quanto ha riportato l’Ansa, i medici hanno optato per la sospensione dell’alimentazione.
Il capomafia è stato arrestato il 16 gennaio scorso nella clinica privata “La Maddalena”, a Palermo, dove si era recato sotto falso nome per sottoporsi alla chemioterapia. Denaro stava lottando già da tempo contro un tumore e in questo ore le sue condizioni sono drasticamente peggiorate.
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La latitanza
Al momento della sua cattura, lo scorso gennaio, Messina Denaro risultava latitante da circa trent’anni. Vicinissimo a Totò Riina, fu l’uomo chiave del biennio stragista 1992-1993 e un profondo conoscitore di oscuri ed importanti pezzi della trattativa Stato-mafia.
L’omicidio di Giuseppe Di Matteo
Non è di certo un segreto che il boss si sia macchiato del più orribile dei crimini: uccidere un bambino.
Il bambino in questione è Giuseppe Di Matteo, strangolato e disciolto nell’acido l’11 gennaio 1996. Il ragazzino, figlio di un pentito, era stato rapito circa due anni prima con l’inganno da quattro uomini: Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano, Giovanni Brusca e Denaro.
Il tentativo
Nei giorni scorsi, i suoi difensori avevano predisposto un’istanza per chiedere la scarcerazione definitiva e la detenzione in ospedale, atto che è stato al momento sospeso proprio a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
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