Vai al contenuto

Migranti, lo Stato chiede 5mila euro a chi vuole evitare il centro di Permanenza: tutto sul decreto Piantedosi

Pubblicato: 22/09/2023 16:07

In un annuncio che sta suscitando un acceso dibattito pubblico, il ministero dell’Interno italiano ha pubblicato un decreto il 22 settembre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che impone una cauzione di quasi 5.000 euro ai richiedenti asilo che rifiutano il trattenimento in un Centro di Permanenza per i Richiedenti Asilo (Cpr) durante l’esame del loro ricorso contro il rigetto della domanda.

5mila euro per evitare il centro di permanenza: il decreto che favorisce i migranti “ricchi”

Secondo il decreto ministeriale, gli stranieri che non appartengono all’Unione europea e che fanno richiesta di asilo in Italia saranno tenuti a versare una garanzia finanziaria di 4.938 euro. Questa somma sarà trattenuta per un massimo di quattro settimane e sarà restituita al richiedente asilo solo se risulta idoneo a ricevere asilo. Il decreto richiede anche che il richiedente dimostri la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale e di mezzi finanziari sufficienti per il rimpatrio, oltre ai mezzi di sussistenza minimi.

Leggi anche: Migranti, la Germania minaccia l’Italia

Il provvedimento si applica principalmente a coloro che sono nelle condizioni di essere trattenuti durante il processo di valutazione della loro richiesta d’asilo alla frontiera e provengono da Paesi considerati sicuri. In altre parole, è destinato a coloro che potrebbero essere detenuti mentre si valuta la loro idoneità per l’asilo, al fine di prevenire la fuga o l’ingresso illegale nel Paese.

La normativa del 2000: l’esistenza di un alloggio e gli altri requisiti

Questa nuova normativa richiama le direttive del ministero dell’Interno datate 1 marzo 2000, secondo cui uno straniero, per ottenere l’ingresso nel territorio italiano, deve dimostrare l’esistenza di un alloggio adeguato nel Paese, la disponibilità finanziaria per il rimpatrio e la capacità di sostenersi economicamente durante il periodo in cui si svolge la procedura.

La garanzia finanziaria di quasi 5.000 euro dovrà essere versata direttamente alla frontiera o nelle zone di transito per coloro che sono fermati per aver eluso i controlli o aver tentato di farlo. La somma deve essere versata in un’unica soluzione attraverso una fideiussione bancaria o una polizza fideiussoria assicurativa e deve essere pagata personalmente dal richiedente asilo, senza la possibilità di versamenti da parte di terzi.

In caso di allontanamento indebito da parte del richiedente asilo, il prefetto del luogo in cui è stata prestata la garanzia finanziaria procederà a confiscarla.

Questo provvedimento ha sollevato preoccupazioni e critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani e dei sostenitori dei richiedenti asilo, che lo considerano un ostacolo ulteriore per coloro che cercano protezione in Italia. Il dibattito sul bilanciamento tra la gestione dell’immigrazione e il rispetto dei diritti umani continuerà sicuramente a tenere banco mentre il decreto entra in vigore e viene applicato.