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L’addio a Roberto Sturno: la fine di un’epoca teatrale

Pubblicato: 23/09/2023 10:12

L’arte e il teatro italiano piangono la scomparsa improvvisa di Roberto Sturno, celebre attore che ha lasciato un’impronta indelebile sulla scena teatrale. Sturno, colonna portante del teatro italiano, ha fondato con Glauco Mauri una compagnia che ha regalato emozioni e riflessioni profonde al pubblico per oltre quattro decenni.

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Un sodalizio culturale e poetico tra Sturno e Mauri, lungo 42 anni che si è interrotto con la perdita di quest’artista straordinario. L’addio a Sturno è un duro colpo per il mondo culturale. La sua assenza lascia un vuoto incolmabile, accentuato dai ricordi delle mille imprese della Compagnia Mauri-Sturno, degli scambi d’opinioni, delle risate, dei dibattiti.

Il sodalizio Mauri-Sturno

Oltre al talento, Roberto Sturno era un uomo dai mille volti, noto per il suo sorriso contagioso, la sua presenza magnetica e l’incredibile capacità di rendere ogni momento speciale. Ma chi era Roberto Sturno? Romano, nato nel 1946, iniziò la sua carriera nel 1971 con un Macbeth. Dopo collaborazioni con varie compagnie, nel 1981 intraprese un legame più profondo con Glauco Mauri. Nel 2005, la compagnia assunse il nome Mauri-Sturno, sancendo la loro profonda connessione artistica.

Una ricca carriera

La carriera di Sturno è stata ricca e variegata, spaziando da Brecht a Goethe, da Molière a Cechov. Non ha mai mancato di sorprendere, con interpretazioni sempre nuove e sorprendenti. “Variazioni enigmatiche“, “Delitto e castigo” e “Una pura formalità” sono solo alcune delle innumerevoli performance che hanno fatto di lui una leggenda del teatro.

Ma oltre all’attore e all’artista, c’era l’uomo. Sturno era profondamente legato a Mauri, tanto da considerarlo quasi un nonno per i suoi figli, Vanja e Mirò. La moglie, Maria Novella Pignata, sarà l’unica partecipante alle esequie, rispettando la volontà di Sturno di non avere una cerimonia funebre.

Il sipario si chiude, ma l’eredità di Roberto Sturno vivrà per sempre. Nel cuore di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui e in quello di tutti coloro che sono stati toccati dalla sua magia sul palco. Addio, grande maestro.

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