Sono in tanti coloro che non si sono rattristati per la morte di Matteo Messina Denaro e che non hanno intenzione di esprimere una forma di cordoglio pubblico: una di queste persone è Roberto Saviano che oltre a commentare la morte del capomafia, ha fatto dichiarazioni molto forti che stanno facendo discutere nelle ultime ore.
La morte di Matteo Messina Denaro non comporta la fine di un’era: questo è il messaggio che ha voluto mandare Roberto Saviano poco dopo la notizia ufficiale del decesso del boss di Castelvetrano.
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Roberto Saviano durissimo su Matteo Messina Denaro: “Un Paese a vocazione mafiosa”
“Matteo Messina Denaro (1962-2023), assassino. Il boss è morto, l’Italia continua a essere un paese a vocazione mafiosa”: questo è il messaggio di Roberto Saviano, pubblicato sui social. Mentre la salma del boss giace nei sotterranei del carcere de L’Aquila, nell’obitorio della struttura a cui nessuno può accedere, in attesa di un’autopsia, nel mondo illuminato dal sole coloro che hanno subito i proiettili della mafia non perdono tempo a salutarlo. Saviano aveva parlato di Messina Denaro nel corso di quest’anno (l’unico vissuto dal boss in regime di detenzione) ed aveva spiegato come a fregarlo era stato qualcosa di suoerficiale e terreno come la passione amorosa, e gli intrighi nati con le donne che si occupavano di lui: “La crisi che nasce con le vivandiere indebolisce il boss, esattamente come nella fenomenologia di tutte le relazioni d’amore, l’assenza si tramuta in rancore, la cura in rabbia, legarsi sentimentalmente alla vivandiera significa sottoporre il rapporto alle regole della passione. Ha iniziato a violare le regole su cui si fonda l’edificio delle organizzazioni criminali italiane: non ragionare in altro modo che razionalmente e spietatamente”.
Il cugino del boss: “È morto troppo presto”
Anche altri si sono uniti nell’esprimere distanza dalla morte del boss: tra questi Giuseppe Cimarosa, il cugino, che da molto tempo ha voluto prendere distanze pubbliche dall’ambiente di Cosa nostra. Ad AdnKronos ha spiegato: “Quello che mi dispiace, e lo dico non per vendetta ma per giustizia, è che in carcere abbia trascorso così poco tempo. E’ morto troppo presto, avrebbe dovuto scontare più a lungo la sua pena, sperando che, facendosi un esame di coscienza, per una volta facesse la cosa giusta: iniziare a collaborare con la giustizia. Questo è quello che mi dispiace di più”.
Il fratello di Giuseppe Di Matteo: “Mi auguro possa avere una lunga sofferenza”
Parole durissime quelle del fratello del piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito, strangolato e sciolto nell’acido. Nicola Di Matteo ad Adnkronos ha dichiarato: Ancora devo metabolizzare la notizia. Con sé si porta dietro tanti segreti. Ero certo che non avrebbe collaborato”. In precedenza sempre ad And, aveva detto:”Mi auguro che possa vivere il più a lungo possibile per avere una lunga sofferenza, la stessa che ha imposto a mio fratello, un ragazzino innocente”.