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Migranti, i giudici non convalidano il fermo di 4 tunisini: furia da destra, Viminale vuole fare ricorso

Pubblicato: 30/09/2023 12:05

Sembra che il decreto del governo che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà, sia illegittimo. E che sostanzialmente confligga con la superiore normativa europea. Per questo, è stato accolto il ricorso presentato da un giovane tunisino, arrivato il 20 settembre a Lampedusa. In tutto sono 4 i giovani migranti i cui fermi non sono stati convalidati, che sono di fatto liberi.

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I fatti

A soli cinque giorni dell’inaugurazione del nuovo centro di Modica-Pozzallo, destinato dal governo al trattenimento per quattro settimane dei richiedenti asilo, il primo ospite è già fuori dalla struttura. Così ha disposto il tribunale di Catania, accogliendo immediatamente il ricorso presentato dal legale di un giovane tunisino arrivato il 20 settembre a Lampedusa e trasferito direttamente a Pozzallo una settimana dopo. A disporre il suo trattenimento era stato mercoledì il questore di Ragusa ma ieri la giudice Iolanda Apostolico non ha convalidato il fermo e con un’articolata motivazione – che di fatto ritiene illegittimo sia il trattenimento sia la richiesta di cauzione in cambio della libertà – ha disposto l’immediata liberazione del giovane.

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Il nuovo centro di Pozzallo

Il centro di Pozzallo, inaugurato lunedì scorso, con 84 posti, è il primo dedicato alle procedure accelerate di frontiera. La struttura è adibita per l’appunto con la nuova procedura, secondo la quale, la maggior parte delle persone che arrivano dai cosiddetti Paesi sicuri non otterranno poi la protezione internazionale e debbano essere rimpatriate velocemente. Sembrano però mancare accordi in tal senso con i Paesi di origine.

Al momento, infatti, i primi trattenuti sono solo tunisini, visto che l’accordo di rimpatrio con la Tunisia è l’unico che funziona. Ma ora il pronunciamento dei giudici di Catania rischia di lasciare totalmente disatteso il decreto Cutro.

La reazione a destra: netto disaccordo con le sentenze emesse

A sostegno di quanto deciso dai giudici è intervenuto per Repubblica l’avvocato Riccardo Campochiaro, che ha dichiarato: “L’applicazione della procedura di frontiera non può avvenire in luogo diverso rispetto a quello dell’ingresso: i migranti sono arrivati a Lampedusa. Siamo soddisfatti da questa pronuncia perché ci fa capire che una norma italiana deve rispettare sempre la Costituzione e la normativa internazionale.

Da destra, ovviamente, si sono levate dichiarazioni di protesta. Fratelli d’Italia ha dichiarato, come riporta Repubblica, che “non convalidando il trattenimento dei quattro tunisini soggetti alle nuove procedure accelerate di frontiera disposte dal governo, il tribunale di Catania ha assunto delle decisioni politiche e ideologiche”.

La deputata Sara Kelany, responsabile del dipartimento d’immigrazione, ha parlato di possibile impugnatura da parte dell’avvocatura dello Stato: “Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia. Le sentenze sconfessano non solo e non tanto il decreto del governo, ma la normativa europea su cui il decreto poggia. La normativa europea – ha ricordato – consente l’attivazione di queste procedure secondo i criteri che sono stati pedissequamente rispettati dalla normativa italiana. Purtroppo, come già accaduto in passato, mentre il governo lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e la tratta di esseri umani, una parte della magistratura ideologizzata fa di tutto per ostacolarlo”.

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Ultimo Aggiornamento: 30/09/2023 16:11

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