A una settimana dal suo ritorno sul piccolo schermo con “Che tempo che fa” dopo l’addio alla Rai, Fabio Fazio affronta ancora una volta le polemiche scaturite dalla sua decisione di abbandonare la televisione di Stato. Le critiche e le accuse di aver lasciato la Rai “da martire” non si sono placate, ma il conduttore cerca di minimizzare e rispondere alle voci che hanno circolato in questi giorni.
In un’intervista a Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, Fazio respinge l’accusa di essersi presentato come una vittima della fine della sua lunga carriera in Rai. “Mi trovi una sola affermazione in cui faccio il martire”, dichiara, difendendo la sua scelta di passare a Discovery, un’azienda dove si sente apprezzato e svolge un lavoro ben retribuito. Il conduttore sostiene di aver semplicemente raccontato come sono andate le cose senza cercare di dipingersi come una figura sacrificale.
Fabio Fazio e i soldi: “Sono fatti miei”
Sul tema del compenso da parte di Discovery, Fazio evita di entrare nei dettagli, sostenendo che l’aspetto meraviglioso di lavorare nel privato è poter rispondere a domande di questo tipo con “sono fatti miei”. È proprio questa la sua risposta nel momento in cui ora le chiedono di parlare di quanto guadagna. Tuttavia, non manca di lanciare una frecciata a chi ha deciso di non rinnovare il suo contratto in Rai, sottolineando il successo di “Che tempo che fa” nel portare un significativo pubblico a Rai3 per due decenni.
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Il conduttore tocca anche il delicato argomento dei cambiamenti in Rai con il cambio di governo, sostenendo che la trasformazione va oltre la televisione di Stato. Secondo Fazio, c’è un’impressione generale di abdicazione all’idea di ciò che è sempre stato considerato pubblico, trasformandolo in qualcosa di governativo. Critica il concetto che, con il cambio di governo, anche le istituzioni come la scuola o la sanità debbano rispondere al governo, sottolineando la necessità di valori acquisiti che vanno al di là delle maggioranze politiche.
Fabio Fazio a Discovery: la riflessione sul panorama televisivo italiano
In conclusione, la testimonianza di Fabio Fazio offre uno sguardo più approfondito sulla sua prospettiva riguardo ai cambiamenti nella Rai e nel panorama televisivo italiano, oltre a rivelare la sua percezione di un cambiamento più ampio nella società italiana. La discussione sul ruolo del servizio pubblico e la sua trasformazione in relazione al governo rimane aperta e suscita riflessioni sulla direzione futura della televisione e delle istituzioni in Italia.