È rimasta incinta a 13 anni, una gravidanza frutto dell’amore con il suo fidanzato, allora 19enne. Oggi sono comparsi entrambi in tribunale perché lui è accusato di violenza sessuale. È successo a Mantova, due anni fa ed ora il ragazzo, rischia dai 6 ai 12 anni di reclusione.
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La segnalazione ai servizi sociali
La ragazzina, che durante lo svolgimento dei fatti, frequentava le scuole medie, era rimasta incinta del fidanzato da poco maggiorenne. La gravidanza era stata segnalata ai servizi sociali dagli insegnanti della scuola mantovana che la ragazzina frequentava all’epoca ed era partito l’iter giudiziario per “procedibilità d’ufficio”, come previsto dal codice penale per i reati così gravi da non richiedere querela. D’ufficio, fu aperto un procedimento per violenza sessuale su minore nei confronti del ragazzo.
Indagata anche la mamma della ragazza
Indagata per omessa vigilanza anche la mamma 50enne della ragazza, che secondo la legge avrebbe dovuto controllare la figlia e impedire che tra i due si consumassero rapporti sessuali completi vista la giovanissima dela figli. Il pm Fabrizio Celenza ha avanzato la richiesta di un processo anche per la donna, contestandole la stessa accusa di “violenza sessuale ai danni di minore infraquattordicenne” di cui dovrà rispondere il fidanzato: la donna secondo gli inquirenti, facendo dormire assieme i due, avrebbe incoraggiato i rapporti.
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Mano nella mano alle udienze
L’avvocato Giovanni Gasparini, che difende il ragazzo ha dichiarato: “Il rigore della norma va ricondotto nel contesto di una vicenda nella quale non c’è traccia della violenza presunta dalla legge. A sconfessare la violenza è stato lo stesso atteggiamento dei ragazzi, mano nella mano”. Durante un interrogatorio la ragazza ha più volte ribadito che i rapporti erano consenzienti e che loro, erano profondamente innamorati. Difatti, la relazione era maturata nel contesto di un’amicizia di lunga data tra le rispettive famiglie e che era stata lei a prendere l’iniziativa durante una vacanza. I due, attualmente convivono nella casa dei genitori di lui, al confine tra Veronese e Mantovano e sperano di riuscire a scagionare il ragazzo dalla pesante accusa.
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