In una serie di dichiarazioni senza mezzi termini, il filosofo francese Alain Finkielkraut ha lanciato accuse pesanti contro Papa Francesco, scuotendo il panorama culturale e religioso. Figlio di ebrei polacchi sopravvissuti all’Olocausto, Finkielkraut ha fatto una serie di osservazioni critiche che mettono in discussione la posizione del Pontefice sulla geopolitica globale e l’antisemitismo emergente. Il filosofo ha iniziato sottolineando la mancanza di condanne chiare da parte di Papa Francesco riguardo all’invasione russa dell’Ucraina e ha accusato il Pontefice di ignorare la realtà della violenza islamista. Finkielkraut ha dichiarato senza mezzi termini: “Sono sbalordito dalle posizioni del Pontefice, che non si preoccupa dell’Europa e in nome dell’ospitalità incondizionata approva la scomparsa programmata della civilizzazione europea.”
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Ma le critiche di Finkielkraut non si sono fermate qui. Ha sollevato preoccupazioni sulla situazione nel Medio Oriente, attribuendo l’attacco terroristico di Hamas contro Israele non solo a Benjamin Netanyahu, ma anche ai “tentativi di normalizzazione tra Israele e l’Arabia Saudita”. Inoltre, ha equiparato Hamas e ISIS, sostenendo che “non c’è nessuna differenza tra questi due gruppi.”
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Finkielkraut e l’antisemitismo: nuova solidarietà tra ebrei
L’antisemitismo è stato un altro tema cruciale affrontato da Finkielkraut, che ha descritto un “nuovo antisemitismo in marcia, che non ha nulla a che vedere con il nazismo e si presenta sotto le vesti dell’antirazzismo.” Ha anche notato un aumento della solidarietà tra gli ebrei in risposta a questa minaccia.
Infine, Finkielkraut ha espresso timori riguardo all’escalation del conflitto in corso, prevedendo il rischio di vittime civili e manifestazioni palestinesi più ampie. Ha anche sottolineato le doppie misure nella percezione internazionale dei bombardamenti, facendo notare che gli attacchi dell’Occidente per distruggere l’ISIS hanno causato danni maggiori rispetto agli attacchi mirati di Israele, senza scatenare scandali.