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Titti Marruocco uccisa con 40 coltellate: l’autopsia inchioda l’assassino

Pubblicato: 17/10/2023 17:14

Femminicidio di Titti Marruocco, l’autopsia inchioda l’assassino. L’ex marito, Franco Panariello, l’ha uccisa con quaranta coltellate e non con quindici, come si credeva inizialmente. Crollano anche le ipotesi iniziali che l’uomo, reo confesso, aveva fornito agli inquirenti per l’assassinio avvenuto in provincia di Ancona. “Volevo un chiarimento”, aveva detto Panariello. Che però era soggetto al braccialetto elettronico, più volte eluso. Anche nella tragica notte del 13 ottobre, quando alle tre si è recato da casa sua, a Cencelli, fino all’abitazione dove l’ex moglie viveva con una dei tre figli della coppia, a Cerreto D’Esi. Il medico legale ha eseguito ieri l’autopsia sul corpo di Marruocco, all’obitorio dell’ospedale regionale di Torrette. È merso che le ferite, alcune sono state inferte con colpi da taglio, altri da punta: sono compatibili con il coltello da cucina lungo 15 centimetri che lo stesso Panariello ha indicato come arma del delitto agli inquirenti. (Continua dopo la foto).
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Titti Marruocco, infermiera
Concetta “Titti” Marruocco

Il femminicidio di Titti Marruocco, l’autopsia inchioda l’assassino

Titti Marruocco, l’autopsia inchioda l’assassino, l’ex marito Franco Panariello, reo confesso. “Sono entrato in casa con un vecchio mazzo di chiavi, trovato qualche giorno prima in un borsone. Volevo chiarire quelle accuse infamanti che mi erano state rivolte”. Panariello era stato al pronto soccorso per un malore che lui collega allo stato di ansia e paura legato alle processo per abusi sessuali e percosse nei confronti della moglie e dei figli. Una situazione per la quale aveva smesso di dormire, da quando erano iniziate le udienze, cioè dal marzo 2023. “Mi ero rivolto anche al Dipartimento di igiene mentale di Ancona”, specifica Panariello. Poi il malore e l’arrivo al pronto soccorso, perché un mese prima aveva già avuto un infarto. Infine, la decisione. “Ho acceso la luce, lei si è messa a urlare, mi si è annebbiata la testa”.

L’autopsia ha accertato che l’aggressione è stata violenta e intensa. La vittima ha provato a difendersi in tutti modi e a opporre resistenza, ma alla fine è dovuta soccombere sotto i numerosi colpi sferrati dall’ex marito. Panariello è detenuto al carcere di Montacuto. L’accusa è quella di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, dal legame di parentela con la vittima e dalla premeditazione. E adesso i risultati dell’autopsia potranno fare scattare l’aggravante della crudeltà.

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2023 17:58