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Tunisino trovato morto in un parcheggio: indagati sei carabinieri

Pubblicato: 20/10/2023 17:01

Un carabiniere è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Modena con l’accusa di aver ucciso Taissir Sakka, tunisino 30enne, trovato la mattina del 15 ottobre in un parcheggio in via dell’Abbate. Altri cinque colleghi, dello stesso reparto, sono invece accusati di lesioni e minacce ai danni del fratello Mohamed che aveva sporto denuncia. Raggiunti dall’avviso di garanzia, nel frattempo, è stata disposta l’autopsia per il 30enne.
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Tutto inizia da una rissa

Nella notte di sabato 14 ottobre Sakka è stato identificato dai carabinieri, intervenuti – su richiesta del proprietario del circolo Arci di Ravarino – per sedare una rissa. Gli agenti accorsi sul posto hanno trovato il 30enne e suo fratello in stato di ubriachezza e li hanno entrambi condotti al comando generale di Modena. La mattina seguente è stata diramata una nota che informa la morte di Taissir. L’ipotesi principale comunicata dagli stessi militari dopo il ritrovamento del cadavere è stata quella di una caduta accidentale. I familiari però, rigettano questa ipotesi, sostenendo che, il giovane sia stato brutalmente picchiato all’interno della caserma. Nel comunicato dei carabinieri si può leggere: “Sono in corso accertamenti finalizzati a ricostruire l’esatta dinamica di una possibile caduta accidentale. La persona, la sera precedente, era stata controllata in stato di ubriachezza in un locale della provincia”.
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I legali dei carabinieri: “I miei assistiti sono innocenti”

Nel frattempo l’avvocato Cosimo Zaccaria, che insieme al collega Roberto Ricco difende tre dei sei carabinieri indagati dalla Procura ha prontamente dichiarato: “Dispiace per la morte del giovane Taissir. Allo stesso tempo preme sottolineare l’innocenza dei miei assistiti i quali hanno agito nella massima trasparenza e correttezza come confidiamo verrà dimostrato. Massima fiducia nella giustizia”.

Cos’è che non torna

Ci sono però diversi elementi che sembrano non quadrare: dall’autopsia eseguita sul corpo della vittima, nella giornata di oggi, è emerso un profondo taglio alla testa. Stando alla denuncia presentata dal fratello della vittima, Taissir e Mohamed sono stati raggiunti dai carabinieri in un bar di Ravarino, dove i due fratelli si trovavano in stato di ubriachezza molesta. Gli uomini dell’Arma avevano accompagnato in caserma i due fratelli nordafricani, poi rilasciati. Mohamed avrebbe infatti fornito una versione dei fatti che ipotizza una notte di violenza. Versione che ora dovrà essere verificata con attenzione dagli inquirenti, in un caso che ovviamente assume contorni delicatissimi.
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Ultimo Aggiornamento: 24/10/2023 09:10