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Hamas, parla la donna ostaggio liberata: “Un inferno, rapita in moto e picchiata”

Pubblicato: 24/10/2023 13:37
Hamas, parla la donna ostaggio liberata: "Un inferno, rapita in moto e picchiata"

Yocheved Lifshitz, 85 anni, è una delle prime persone che può parlare al mondo dell’orrore di Hamas: il 7 ottobre scorso è stata una delle persone rapite del grande attacco della milizia di Hamas ed è rimasta nelle loro mani fino a poche ore fa. Ieri, infatti, Hamas ha cominciato la liberazione di alcuni ostaggi. Nelle ultime ore il ministro degli esteri Antonio Tajani ha anche parlato della situazione dei 19 ostaggi italiani che sarebbero nelle mani di Hamas: “Gli italiani che sono nella Striscia di Gaza sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italo-palestinese e altri 4 che sono palestinesi, bambini o mogli’. L’ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare questi 19, 14 italiani e loro familiari, per riportarli a casa”.
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L’ostaggio liberato: “Picchiata con bastoni, ma ci hanno dato da mangiare”

Yocheved Lifshitz ora si trova in Israele: è stato ricoverata all’ospedale di Tel Aviv, per via dello stato in cui si trovata dopo il rilascio. Il suo è il racconto di un “inferno”: è stata rapita dal kibbutz Nir Oz in moto e portata via in un tunnel che definisce “a ragnatela”, dove tutti gli ostaggi sono stati costretti a camminare per diversi chilometri. Sui trattamenti ricevuti, la donna ha riferito di essere stata picchiata con dei bastoni, anche se sostiene: “ci hanno detto ‘crediamo nel Corano’ e non vi faremo del male (…) c’era un medico che veniva ogni due-tre giorni e portava i farmaci di cui avevamo bisogno. Ci hanno dato pane pita, formaggio a pasta dura, formaggio cremoso magro e cetriolo e quello è stato il nostro cibo per l’intera giornata”. A quanto pare le sono stati tolti gioielli e orologio, e lo stesso è accaduto ad altri. Secondo la sua testimonianza il gruppo era molto organizzato e che l’azione di Hamas sia stata ampiamente sottovalutata.