Nell’arena politica italiana, l’approvazione della legge di bilancio è diventata il campo di battaglia principale, e il viaggio di Giorgia Meloni a Bruxelles ha visto una crescita delle tensioni con gli alleati. La presidente del Consiglio è arrivata nella capitale europea con un chiaro messaggio: nessuna intenzione di discutere della manovra. Questo articolo esaminerà gli eventi che hanno caratterizzato questa missione internazionale, con un focus sugli scontri e le emozioni espresse.
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La tempistica degli attacchi alla legge di bilancio è stata fonte di grande frustrazione per Meloni. Le richieste di modifiche sono piovute proprio mentre l’aereo presidenziale decollava da Ciampino, mettendo a repentaglio la reputazione e la serietà finanziaria dell’Italia agli occhi dell’Europa e dei mercati finanziari. La presidente ha espresso apertamente la sua indignazione, definendo la situazione “quasi un agguato politico“.
La sensazione di “slealtà” è un altro sentimento che ha fatto capolino nella sfera privata di Meloni. Le critiche giunte nel momento di massima difficoltà personale hanno accentuato il suo disagio. Prima di entrare nel salone del Consiglio europeo, Meloni ha letto le ultime agenzie, trovandosi ad affrontare una serie di attacchi, compresi quelli provenienti da Forza Italia. La presidente del Consiglio ha dovuto lasciare il cellulare fuori durante il summit, ma ha trovato modi per consultare le sentinelle a Palazzo Chigi, delineando una strategia che puntava a “minimi aggiustamenti, a saldi invariati” nella legge di bilancio.
È cominciata la campagna di logoramento
È evidente che la campagna di logoramento è ripresa con forza, soprattutto da parte di Matteo Salvini e della Lega. La presidente ha dovuto chiarire l’importanza di evitare polemiche sulla legge di bilancio in un momento già delicato per il governo, ma questo ha portato a un ulteriore caos politico. Se la guerriglia non si fosse arrestata, la Lega avrebbe preso in mano la spiegazione della manovra agli italiani, affermando una netta separazione dalla maggioranza.
Malgrado le tensioni, Meloni sembra pronta a difendere la sua visione politica e la legge di bilancio che ha proposto. La presidente del Consiglio non sembra sorpresa dal comportamento di Salvini, attribuendolo a questioni come il Ponte sullo Stretto e le resistenze del Tesoro su certi punti. Meloni sembra intenzionata a non cedere ulteriormente alle pressioni dell’alleato, arrivando anche a pensare una parole indicibile: “Crisi”