C’era fortissima attesa per i primi risultati dell’autopsia effettuata sul corpo di Matthew Perry. Secondo quanto riporta il sito TMZ, l’attore americano protagonista di Friends, morto a soli 54 anni, non sarebbe stato vittima di una overdose di Fentanyl o metanfetamina. Anche se era nota a tutti da decenni la sua pesante dipendenza da droghe e alcol.
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Matthew Perry: i primi risultati dell’autopsia
Secondo TMZ, dunque, i test preliminari dell’autopsia su Matthew Perry hanno prodotto dei risultati inequivocabili. Almeno per quanto riguarda l’assunzione massiccia di sostanze molto dannose per l’organismo come il Fentanyl o le matanfetamine.
Sono ancora in corso però test più approfonditi di natura tossicologica, finalizzati ad analizzare se nel suo sangue fossero presenti altre droghe o livelli di eventuali farmaci da prescrizione in percentuali letali. Ad ogni modo, i primi risultati dell’autopsia sul cadavere di Matthew Perry contribuiscono almeno a sciogliere i primi dubbi circa le cause della morte dell’attore noto per il ruolo di Chandler Bing interpretato nella sit-com Friends.
Per avere i risultati della seconda parte dell’autopsia bisognerà attendere dai quattro ai sei mesi. Sarà poi compito del medico legale, una volta che avrà la disponibilità di tutti i dati, stabilire la causa e la modalità della morte di Matthew Perry. Finora comunque, sempre secondo TMZ, i farmaci da prescrizione trovati a casa dell’attore erano tutti legali, indicati per i suoi vari disturbi, e conservati in apposite bottiglie. Al momento la causa della morte di Matthew sembra essere stato l’annegamento, visto che ha perso i sensi mentre si trovava nella vasca da bagno. Ma spetterà al coroner pronunciare l’ultima parola su questa drammatica vicenda una volta completati tutti i test. “Era sobrio e felice”, lo descrive così chi lo ha frequentato negli ultimi tempi.
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