
Stop alle tariffe scontate per chi torna dalle compagnie low cost. La commissione del Senato ha stabilito che d’ora in poi le compagnie telefoniche non potranno più offrire contratti a prezzi stracciati per recuperare clienti dalle compagnie low cost. “Effetto negativo per il mercato”, sentenzia Antonio Nicita del Pd. (Continua)
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Telefonia: arriva lo stop alle tariffe scontate per chi torna dalle compagnie low cost
Caos telefonia mobile: arriva lo stop alle tariffe scontate per chi dona dalle compagnie low cost. Al Senato due emendamenti della maggioranza sul Disegno di legge Concorrenza. Primi firmatari, Salvo Pogliese di Fratelli di Italia e Mara Bizzotto della Lega. Essi mettono al bando la pratica dell’ “operator attack”. Una pratica diventata abitudinale per compagnie più quotate: Tim, Wind Tre e Vodafone imbarcano clienti con prezzi molto più bassi della media del mercato, da 5 a 8 euro al mese al solito, ricche di GB, ma nascoste. Non si trovano sui loro siti, ma solo in certi negozi; in alcuni casi sono su pagine web non collegate all’home page dell’operatore. Inoltre, questi non sono attivabili da tutti gli utenti ma solo da chi ha certi operatori e richiede la portabilità del numero (continua).

L’intervento dell’Antitrust
Il tipo di operatore dipende dall’offerta specifica. I potenziali clienti di ritorno sono in genere affiliati a Iliad, Spusu, Poste Mobile, Fastweb (tutti o alcuni di questi), di altri operatori virtuali, ma mai quelli di Kena, Very e Ho, che sono i virtuali di Tim, Wind Tre e Vodafone. Gli emendamenti accolgono una segnalazione dell’Antitrust, secondo cui “tali condotte possono avere un effetto estremamente negativo sullo sviluppo della concorrenza nella telefonia mobile, contribuendo a bloccare lo sviluppo degli operatori nuovi entranti e al limite a provocare l’uscita dal mercato di alcuni di essi, facendo venire meno quello stimolo concorrenziale nei confronti degli operatori tradizionali che ha fin qui apportato numerosi benefici ai consumatori finali”. Per l’Antitrust c’è anche un problema di tutela dei consumatori; queste offerte sono poco trasparenti, motivo per cui sono state sanzionate dallo stesso Antitrust e dal Tribunale di Milano.
Intermonte, società d’investimenti, definisce la misura meritevole, perché “metterebbe fine alla guerra a Iliad e agli Mvno (operatori virtuali). La norma deve comunque passare in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera. Gli effetti sul mercato potrebbero essere dirompenti e negativi, commentano fonti dall’industria. Bisogna tenere conto che gli operatori maggiori hanno usato questa pratica per limitare la guerra dei prezzi, di fatto contenendola solo su certe fasce di utenti (basso spendenti) e verso alcuni operatori (low cost).