Giovanni Padovani, imputato a Bologna per l’omicidio dell’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, non sarà trasferito nel reparto Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) del carcere di Reggio Emilia dove è detenuto. A stabilirlo è la Corte di assise bolognese, rigettando un’istanza in tal senso della difesa, avvocato Gabriele Bordoni. Anche la Procura, esprimendosi in tal senso, aveva dato parere contrario. L’uomo, il 23 agosto 2022, aveva ucciso la Matteuzzi a martellate e colpi di panchina, sotto la casa di quest’ultima, in via dell’Arcoveggio, a Bologna.
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Al momento, la perizia psichiatrica di Padovano, è in corso
I giudici con il presidente Domenico Pasquariello, hanno valutato che il trasferimento in una Rems presuppone l’accertamento di un’infermità psichica, su cui è ancora in corso una perizia e che al momento non ci sono elementi per modificare la modalità di restrizione, neppure da una relazione, di metà ottobre, dei sanitari del carcere.
Ad agosto l’ex calciatore ha tentato il suicidio
Lo scorso agosto Padovani aveva tentato di tagliarsi le vene con un coccio affilato trovato non si sa bene dove. Più di cinquanta i punti di sutura necessari. Il detenuto era stato “trovato dall’assistente di sezione a terra nella sua stanza” dopo essersi inflitto “tagli autolesivi agli avambracci e al collo”. Gesto che, aveva poi riferito ai medici, avrebbe compiuto “sulla base di voci insultanti e imperative, arrivate troppo velocemente e dall’intensità troppo elevata” perché lui potesse fronteggiarle, anche se avrebbe poi assicurato di non avere avuto intenzione di uccidersi. L’imputato, dopo questa vicenda, era stato trattato con sedativi anche a causa delle allucinazioni uditive e visive che lamentava di giorno e di notte, durante crisi in cui invocava i il nome di Alessandra.
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