Vai al contenuto

Condannato a 30 anni per aver ucciso la fidanzata, lo fanno uscire per un motivo davvero folle

Pubblicato: 10/11/2023 14:13
condannato omicidio obeso domiciliari

La decisione del giudice sta già facendo discutere. Un uomo, Dimitri Fricano, 35enne di Biella, è stato condannato ad una pena di 30 anni di carcere per aver ucciso la fidanzata durante una vacanza in Sardegna. Ma adesso sarà trasferito dalla galera ai domiciliari perché, queste le motivazioni addotte dal tribunale di sorveglianza, risulta essere “obeso e iperfumatore”. Insomma, le condizioni del condannato per omicidio sarebbero incompatibili con la vita carceraria. Ma questa decisione sta già sollevando un polverone di polemiche.
Leggi anche: Giovanni Padovani, colpevole dell’omicidio di Alessandra Matteuzzi, chiede la Rems per infermità psichica: ‘no’ dei giudici

Condannato per omicidio va ai domiciliari perché obeso

Nel giugno del 2017, poco prima di andare insieme in spiaggia, Dimitri Fricano colpì con 57 coltellate la 28enne Erika Preti perché, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna l’aveva rimproverato perché stava facendo troppe briciole. “I giudici hanno stabilito che debba essere curato”, spiegano gli avvocati difensori dell’assassino, Alessandra Guarini e Roberto Onida.

Nell’atto del tribunale di sorveglianza che ha stabilito che Dimitri Fricano non sia “compatibile con il regime carcerario” perché obeso, si legge anche che l’uomo dai 120 chilogrammi di peso di quando era entrato nel penitenziario delle Vallette a Torino è arrivato a pesarne 200. Condizione fisica che comporta difficoltà di deambulazione, a cui si deve aggiungere l’impossibilità di seguire una dieta adatta in carcere. Secondo i tribunale di sorveglianza, infatti, la cucina del carcere non riesce a fornire pasti ipocalorici al detenuto.

Per L’uomo, che fuma anche circa 100 sigarette al giorno, si prospetterebbe dunque un “pericolo di vita legato al rischio cardiovascolare” se continuasse a restare in carcere. Ai domiciliari, invece, potrebbe essere assistito con più efficacia anche dai parenti.
Leggi anche: Omicidio Ashley Olsen, Cassazione conferma: 30 anni di carcere a Cheik

Continua a leggere su TheSocialPost.it