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Accordo Italia-Albania sui migranti: cosa comporta e cosa non torna sulla questione rimpatri

Pubblicato: 07/11/2023 09:35
Accordo Italia-Albania sui migranti: cosa comporta e cosa non torna sulla questione rimpatri

Nella cornice di Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il primo ministro dell’Albania, Edi Rama, annunciando l’approvazione di un protocollo d’intesa tra i due paesi in materia di gestione dei flussi migratori. La Meloni ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Italia e Albania nella lotta all’illegalità, evidenziando il ruolo chiave dell’Italia come primo partner commerciale dell’Albania. importanti le parole di Edi Rama, primo ministro albanese: “La geografia è diventata una maledizione per l’Italia, quando si entra in Italia si entra in Ue. Noi non abbiamo la forza e la capacità di essere la soluzione ma abbiamo un dovere verso l’Italia e la capacità di dare una mano. L’Albania non fa parte dell’Unione ma è uno Stato europeo, ci manca la U davanti ma ciò non ci impedisce di essere e vedere il mondo come europei”.
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Accordo Italia-Albania sui migranti: cosa prevede la cooperazione tra i due Paesi

L’accordo prevede la creazione di due centri migranti in Albania con una capacità complessiva di 3.000 persone, mirando a rafforzare la collaborazione tra i due paesi nella gestione dell’immigrazione. La Meloni ha sottolineato che l‘immigrazione di massa è un fenomeno che nessuno Stato UE può affrontare da solo, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale.

Dall’Albania, il primo ministro Edi Rama ha dichiarato il pieno supporto all’ingresso di Tirana nell’Unione Europea e ha evidenziato la forte amicizia tra i due paesi. La Meloni ha sottolineato il ruolo essenziale dell’Italia come sostenitrice dell’allargamento ai Balcani occidentali.

Procedure di sbarco gestite in Italia, due centri in Albania

Il protocollo d’intesa prevede che le strutture in Albania siano destinate ai migranti salvati in mare, ad eccezione di minori, donne in gravidanza e soggetti vulnerabili. L’Italia gestirà le procedure di sbarco, identificazione e accoglienza iniziale, con giurisdizione italiana sui centri migranti in Albania. L’obiettivo è dissuadere le partenze e scoraggiare il traffico di esseri umani.

Rama ha comunque messo le mani avanti, spiegando che per ora le maggiori responsabilità vanno all’Italia: “Tutto sarà in carico a voi: le infrastrutture, l’accoglienza, il trasferimento nel centro. Mettiamo a disposizione solo la terra. Tirana vigilerà sulle persone, che non devono essere trattate come detriti (…) Questo è un accordo teorico, poi va messo in pratica. E non sarà facile: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Gli accordi con i Paesi africani sono la cosa più difficile

Accordo Italia-Albania, dure critiche da opposizione: “Un pericoloso pasticcio”

Le reazioni dell’opposizione sono state accese. Pierfrancesco Majorino, Pd, ha dichiarato: “L’accordo che il governo Meloni ha raggiunto con il governo albanese sembra configurarsi come un pericoloso pasticcio, parecchio ambiguo. Se infatti si è, come sembra, di fronte a richiedenti asilo, appare assolutamente inimmaginabile compiere con personale italiano e senza esborso di risorse, come annunciato, le procedure di verifica delle domande d’asilo”. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato: “Il governo italiano –prosegue – sta delegando la gestione dei migranti irregolari, di fatto esternalizzando le proprie responsabilità, con il rischio di creare campi di permanenza che potrebbero non assicurare standard adeguati di accoglienza e rispetto per la dignità umana”. Invece il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha difeso l’accordo, affermando che rafforza il ruolo dell’Italia in Europa e mira a contrastare l’immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani.

La Commissione europea ha dichiarato di essere stata informata dell’accordo ma attende ulteriori dettagli, come riferito ad Adnkronos: ” Siamo stati informati di questo accordo, ma non abbiamo ancora ricevuto informazioni dettagliate: l’accordo operativo deve ancora essere tradotto in legge dall’Italia e ulteriormente implementato. È importante che qualsiasi accordo di questo tipo rispetti pienamente il diritto comunitario e internazionale”.

Ultimo Aggiornamento: 08/11/2023 11:14