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Riforma, Meloni si prepara al referendum sul premierato e cerca “la formula perfetta”

Pubblicato: 06/11/2023 10:06
giorgia meloni uomo solo al comando

Giorgia Meloni ha messo in moto una task force dedicata a un compito delicato e strategico: la stesura del quesito referendario che introdurrà l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Questa iniziativa, volta a plasmare il testo del referendum in modo accattivante e persuasivo, è stata avviata nelle ultime settimane, con l’obiettivo di anticipare la consultazione, prevista presumibilmente per metà del 2025. Il gruppo incaricato di questa delicata operazione non è composto solo da esperti di diritto, ma include anche due sottosegretari alla Presidenza, dirigenti fidati di Fratelli d’Italia, professionisti della comunicazione, esperti di sondaggi e social media. La diversificazione delle competenze all’interno di questa task force evidenzia l’approccio completo che Meloni intende adottare per raggiungere il suo obiettivo.
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Meloni e referendum, il quesito che porterà alla vittoria prevede positività

Secondo fonti interne, la strategia prevede di concentrarsi su un messaggio chiaro ed essenziale sulla scheda referendaria: “Volete l’elezione diretta del presidente del Consiglio?“. Questa domanda sarà accompagnata dalla parola “popolo” o “popolare“, mirando a trasmettere un senso di potere e scelta diretta nelle mani dei cittadini.

L’importanza attribuita alla formulazione del quesito risiede nella volontà di evitare gli errori commessi in passato, come nel caso del referendum costituzionale del 2016, dove una domanda ambigua e poco chiara contribuì alla sua sconfitta. Meloni, appresa la lezione dagli errori altrui, ritiene che la chiarezza e la positività della formulazione del quesito siano fondamentali per il successo della sua proposta di elezione diretta del premier.

La presidente del Consiglio ha reso noto che il quesito deve essere formulato in modo positivo, evitando termini negativi che potrebbero confondere gli elettori. La scelta di concentrarsi sul positivo mira a convincere i cittadini a sostenere la proposta, creando un messaggio persuasivo che trasmetta il senso di acquisizione di un nuovo potere attraverso la partecipazione diretta al processo decisionale.

Parallelamente alla consultazione di esperti legali, il gruppo si avvale anche di analisi di psicologia della comunicazione e sondaggi d’opinione, inclusi quelli effettuati attraverso i social media. L’obiettivo è cogliere la pancia degli elettori, comprendere le dinamiche emerse attraverso gli algoritmi delle piattaforme sociali e creare un quesito che risuoni positivamente con il pubblico.

La bozza ufficiosa del quesito, che circola nelle ultime settimane, riflette questa attenzione alla positività e alla chiarezza. Le due righe iniziali: “Introduzione dell’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia“. L’inclusione dell’aggettivo “popolare” e il riferimento all’elezione diretta rispecchiano la strategia delineata dalla task force.

In ultima analisi, la missione di plasmare il “quesito perfetto” riveste un’importanza cruciale per Giorgia Meloni, poiché riconosce che da esso dipende il successo o la sconfitta della proposta di elezione diretta del presidente del Consiglio. La sfida è grande, ma la presidente del Consiglio è determinata a superarla per assicurare il sostegno popolare alla sua visione del premierato.

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2023 10:08