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Emis Killa al Concerto di Capodanno, è rivolta: “Canta inno al femminicidio”

Pubblicato: 28/11/2023 16:54

Ladispoli in rivolta perché a Capodanno ci sarà Emis Killa: “canta l’inno al femminicidio”. Bufera sul sindaco di Fratelli d’Italia Alessandro Grando. “Preferisco saperti morta che con un altro. Vengo a spararti” canta Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa, invitato al Capodanno di Ladispoli (Roma) con Guè Pequeno. Ben duecentomila euro di fondi pubblici per l’invito, di cui 40 mila sono stati richiesti alla Regione Lazio. “Scelta pericolosa”.
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Emis Killa

Perché invitare Emis Killa a Ladispoli è una “scelta pericolosa”

“Preferisco saperti morta che con un altro. Vengo a spararti. Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi, io ci ho provato e tu mi hai detto no. E ora con quella cornetta ti ci strozzerò”. Sono solo alcuni dei versi del rapper Emis Killa, invitato al Capodanno di Ladispoli insieme a Guè Pequeno. La canzone “3 messaggi in segreteria” è considerata una specie di inno al femminicidio. E a parte quella, anche le altre canzoni sue e del collega Guè sono cariche di frasi e immagini violente nei confronti delle donne. Che sono rappresentate come oggetti utili ai loro impulsi sessuali, a cui fare catcalling e da stalkerare, se non da uccidere. E poi altri tratti peculiari di questo genere di canzoni, come l’esaltazione delle droghe, delle armi e della violenza.

Il sindaco meloniano di Ladispoli, Alessandro Grando, spenderà 200 mila euro per Killa e Pequeno, invitati al concerto in piazza Falcone, che costerà in tutto 345 mila euro, di cui 40 mila chiesti alla Regione Lazio. Marco Porro, assessore al Turismo, parla di “artisti scelti per un concerto indimenticabile che permetterà ai giovani di non andare via da Ladispoli e ai genitori di non stare in ansia”. Il sindaco Grando precisa che “non verranno cantate canzoni con contenenti espressioni violente di genere”, invitando anche chi si oppone a uscire dalla “mentalità da paesello”.

Emis Killa interpreta “3 messaggi in segreteria”, considerata un inno al femminicidio

Chi si oppone all’iniziativa

La bufera è scoppiata appena ufficializzato l’annuncio. Cittadini, associazioni e partiti hanno iniziato a protestare. Marta Bonafoni, consigliera regionale e coordinatrice nazionale del Pd, chiede alla Regione Lazio di non finanziare l’evento: “Quella del Comune di Ladispoli è una scelta sbagliata e pericolosa. Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di Capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso. Mi auguro che la Presidenza del Consiglio regionale risponda con un deciso no alla richiesta di contributo avanzata dal Comune. Meglio che quei soldi vengano destinati a ben altre iniziative, capaci di mettere in discussione quel patriarcato di cui ancora, purtroppo, vediamo troppe evidenze e di cui subiamo le più tragiche conseguenze”.

Proteste anche dei consiglieri comunali Pd di Ladispoli: “Emis Killa ha replicato alle critiche dicendo che ‘ha voluto sensibilizzare al tema del femminicidio’ con una narrazione cruda. Riteniamo che da una presenza incisiva come quella del rapper dovesse arrivare un’altra narrazione, di solidarietà per le donne e di condanna per gli assassini”.

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2023 18:34