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Piscina assassina: Stefania, a soli 10 anni uccisa da un protozoo mangiacervello

Pubblicato: 28/11/2023 06:56

Una bambina piena d’amore, appassionata di tennis, pattinaggio e danza classica, e che sognava di diventare una ginnasta: Stefanía Villamizar González, di 10 anni, è deceduta a seguito di una rara infezione contratta durante le vacanze di metà anno a Santa Marta. Tatiana González, madre della bambina, ha rilasciato un’intervista a Revista Semana, spiegando che Stefanía aveva contratto un parassita estremamente pericoloso che può trovarsi in piscine, vasche idromassaggio e laghi.

I primi sintomi

La famiglia è arrivata a Santa Marta il 18 giugno. Due giorni dopo, Stefanía ha iniziato a soffrire di dolori all’orecchio, vomito e febbre. Inizialmente trattata per un’otite, sembrava che le sue condizioni migliorassero una volta tornate a Bucaramanga. Tuttavia, il 4 luglio, la situazione è precipitata: la bambina non riusciva a sollevarsi, era disturbata dalla luce e aveva bisogno di assistenza per fare la doccia – un comportamento insolito. Dopo aver avuto convulsioni in bagno, è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove il 26 luglio è stata diagnosticata con morte cerebrale, e il 28 luglio è purtroppo deceduta.

Il caso ha attirato l’attenzione dell’Istituto Superiore di Sanità (INS). Dopo un mese dalla morte, è stato confermato che Stefanía è morta di encefalite, causata da un protozoo ameboflagellato, appartenente al phylum Percolozoa, come spiegato dal neuroscienziato William Contreras in un’intervista a Semana.

Colpisce il cervello

Questo parassita entra attraverso la cavità nasale e raggiunge il cervello, distruggendo eritrociti e cellule nervose. I sintomi iniziano spesso con febbre lieve e malessere, e possono includere rinite. Il contagio avviene generalmente in individui sani. Tatiana ha dichiarato che durante il soggiorno a Santa Marta, Stefanía ha nuotato nella piscina di un hotel, dove si presume abbia contratto il parassita.

In Colombia non esiste un trattamento efficace contro questa infezione e l’esito è quasi sempre fatale. Di fronte a questo scenario tragico, la famiglia e gli specialisti esortano gli hotel a mantenere elevati standard di igiene nelle piscine per prevenire infezioni simili.

Il dolore della famiglia

La famiglia di Stefanía, soprannominata “Nía“, è immersa nel dolore per la sua perdita. Condividono la loro storia nella speranza di prevenire altre tragedie simili. “Siamo distrutti, devastati“, condividono. In memoria di Stefanía, il nonno ha scritto una lettera all’hotel dove si sospetta sia avvenuto il contagio. A Santa Marta, il direttore delle operazioni ha preso a cuore la questione e ha assicurato che verranno adottati standard di sicurezza più rigorosi.