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Filippo Turetta, la verità e l’incubo: ecco perché i genitori non vogliono incontrarlo

Pubblicato: 30/11/2023 15:29

I genitori di Filippo Turetta, Nicola ed Elisabetta Martini non hanno voluto incontrarlo. Già da giorni, si sono eclissati da fotografi e telecamere e sono spariti da Torreglia, paese in cui vivono.
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Casa loro è diventata ormai luogo di tour morbosi: la gente si affolla sotto casa sperando di fotografare all’interno o semplicemente per scattarsi un selfie.

L’avvocato Giovanni Caruso, difensore del ragazzo, ieri aveva comunicato alla direzione dell’istituto dove è detenuto Filippo che il padre e la madre del 22enne di Torreglia non si sarebbero presentati. Ma qual è il motivo?
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Un supporto psicologico per affrontare il colloquio

Il colloquio, il primo, era previsto in mattinata. Sembra che i genitori non se la sentano ancora di incontrarlo, per questo hanno preferito prendere altro tempo prima di vederlo. Vista la situazione ci sarà di certo bisogno di un supporto psicologico, sia per il giovane che per i genitori, per prepararli a questo incontro.
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Filippo detenuto “vip”

Filippo, non appena arrivato nel carcere di Verona, ha fatto richiesta di poter incontrare i suoi genitori. Richiesta che è stata accolta ma che non è stata accettata dai genitori. La coppia potrà incontrare il figlio in qualsiasi momento, da qui alle prossime settimane, come ha stabilito il magistrato.

Fuori dal carcere, nel frattempo, si è creata una situazione di grandissima tensione. Tanto che gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica ad incontrare i propri assistiti per colpa dei giornalisti/fotografi.

Un’attenzione morbosa che come ha riportato la vicepresidente Micaela Tosato al Gazzettino  “i ragazzi dentro sono seguiti meno del solito perché, come ha detto un brigadiere al mio compagno, adesso bisogna pensare al nuovo arrivato vip. Che schifo, sono sempre più schifata. E stamattina l’assassino ha il permesso di incontrare i genitori, nonostante non sia giorno di colloqui per la sua sezione…”.
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La strategia difensiva

Gli avvocati di Turetta, lontani assieme ai genitori dal processo mediatico in corso, stanno studiando la strategia difensiva. Rinviata a un secondo momento la richiesta di un eventuale esame sulle condizioni psichiatriche del 21enne, probabilmente sarà il punto cardine che andrà ad evitare l’aggravante della premeditazione.
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Ultimo Aggiornamento: 30/11/2023 16:54