
Il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) ha arrestato un uomo con doppia cittadinanza italo-russa. L’accusa è quella di avere commesso “atti di sabotaggio e atti terroristici presso infrastrutture militari e siti di trasporto nella regione di Rjazan”.
La notizia, divulgata dall’Fsb, ex Kgb, non è stata ancora confermata dalla Farnesina.
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Diversi gli attentati contestati all’uomo
Si tratterebbe di Ruslan Sidiki, residente a Rjazan, 35 anni. L’uomo, ha la doppia cittadinanza italiana e russa ed ora è indagato per “atto terroristico” e “acquisizione, trasferimento, deposito, trasporto, spedizione o trasporto illegale di esplosivi o ordigni esplosivi”, reati per cui rischia fino a 32 anni di carcere.
Il sospettato è accusato di aver piazzato all’inizio di novembre degli esplosivi per far deragliare un treno di nella regione di Ryazan, a sud-est della capitale. Lo stesso uomo già a luglio avrebbe bombardato l’aeroporto militare di Dyagilevo.
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Arrestato a Mosca ha subito “confessato”
Arrestato all’aeroporto Vnukovo di Mosca, è stato interrogato subito. Secondo l’Fsb, durante l’interrogatorio, l’uomo avrebbe ammesso la sua colpevolezza e “confessato” di essere stato reclutato lo scorso febbraio a Istanbul, in Turchia, da un ufficiale della direzione principale dell’intelligence militare ucraina e di avere seguito “un addestramento al sabotaggio a Jekabpils in Lettonia con la partecipazione diretta dei Servizi speciali lettoni” prima di tornare in Russia un mese dopo.
Sequestrati nella sua abitazione componenti di esplosivi e ordigni artigianali e foto e video “relative ai reati commessi”.
Aleksandr Kots, corrispondente militare di Komsomolskaja Pravda, nel suo canale Telegram ha dichiarato: “È un altro esempio di come i servizi speciali ucraini formino agenti non solo tra gli stessi ucraini, ma anche tra cittadini russi che esprimono il loro disaccordo con l’attuale corso politico”.
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