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Giulia Tramontano, la rivelazione shock: “Impagnatiello festeggiava il bambino ma intanto…”

Pubblicato: 07/12/2023 08:26
Giulia Tramontano avvocato Impagnatiello

Si avvicina il 18 gennaio, data di apertura del processo contro Alessandro Impagnatiello, l’uomo che lo scorso 29 maggio a Senago (Milano) ha ucciso con 37 coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta del figlio Thiago. Impagnatiello è accusato ora di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale con le aggravanti di crudeltà, vincolo della convivenza, futili motivi e soprattutto premeditazione. E le rivelazioni dell’avvocato della famiglia Giulia, Giovanni Cacciapuoti, rischiano di aggravare la sua posizione.
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Le rivelazioni dell’avvocato della famiglia Tramontano su Impagnatiello

È metà marzo del 2023, due mesi prima del delitto, racconta l’avvocato: “Durante il baby shower i genitori rivelano il sesso del bambino a parenti e amici. Nel video, Impagnatiello fingeva. Simulava felicità. Sorrideva, abbracciava amici e parenti. Ma abbiamo la certezza che nelle stesse ore, di nascosto, stesse tentando di avvelenare la compagna Giulia e il suo bambino. Mi ha colpito moltissimo. C’è il contrasto tra una donna che sta per diventare mamma, ed è felicissima di dirlo a tutto il mondo, e un uomo che, mentre ne sta desiderando la morte, finge di abbracciarla davanti a tutti”.

“Questa storia ha toccato il cuore di tutti. – prosegue l’avvocato Cacciapuoti – Donne, uomini, bambini e giovani che hanno visto in una vicenda del genere un vero e proprio racconto del terrore. La famiglia di Giulia si aspetta adesso che la Corte d’Assise sappia riconoscere le responsabilità, e sanzionarle in modo adeguato. Giulia è stata uccisa con 37 coltellate, di cui circa 7 inferte quando era ancora in vita”.

“L’altra aggravante riconosciuta nel decreto di giudizio immediato, invece, è stata dimostrata attraverso le indagini compiute su iPad, cellulari, computer: Impagnatiello stava cercando di avvelenare Giulia già dal mese di dicembre. – aggiunge il legale della famiglia Tramontano – Impagnatiello ha fatto ricerche sul veleno topicida. E dall’incrocio delle conversazioni di Giulia con le amiche o la mamma emerge il fatto che Giulia sentisse spesso un sapore strano nell’acqua di casa o nel cibo. A volte mi chiedono: ‘Giulia si sarebbe potuta salvare?’. Da quello che leggiamo oggi nelle carte, rispondo: in nessun modo”.
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