
Dopo la scoperta di numerosi vecchi tweet di Gino Cecchettin, dal contenuto volgare o a sfondo sessista, i social si sono scatenati contro il padre di Giulia, la ragazza di 22 anni uccisa barbaramente dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. Ma la famiglia Cecchettin non ci sta a fare la parte della vittima sacrificale di questa offensiva mediatica. L’avvocato di Gino ha già annunciato di aver sporto alcune querele, a cui ne seguiranno altre, contro gli odiatori del web. E adesso anche il legale dell’altra figlia, Elena Cecchettin, si lascia andare ad un duro sfogo pubblicando un post su Facebook. Ecco la soluzione che propone Nicodemo Gentile per togliere definitivamente la parola agli hater.
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Il post dell’avvocato di Elena Cecchettin
“Cessate di uccidere i morti: quando la violenza arriva dal web”, si intitola così il post pubblicato su Facebook dall’avvocato di Elena Cecchettin. “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. – si sfoga il legale – Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli (Umberto Eco). Oltre agli imbecilli, purtroppo, hanno dato parola anche a tanti frustrati, diffamatori seriali, rancorosi, malati mentali (certificati e non), schizofrenici (sotto trattamento e non), rottami sociali”.
“Nella dolorosa vicenda di Giulia Cecchettin, quella parte del mondo social, definito da molti come il ‘vomitatoio’ ha toccato vette finora mai raggiunte. – alza ancora i toni l’avvocato di Elena Cecchettin – Papà Gino, Elena, la famiglia di Giulia, aggrediti, gratuitamente, da una valanga di insulti, ingiurie, parolacce, volgari illazioni. Molti risponderanno di tale oltraggiosa attività dinanzi l’ Autorità Giudiziaria. Purtroppo siamo stati costretti ad intasare l’ attività della competente Polizia Postale”.
“Ma, al di là di tale valutazione, io mi chiedo e vi chiedo se anche questo straripante filone di melma maleodorante non sia violenza. Una violenza social preoccupante, ormai fuori controllo, senza ritegno, spesso realizzata da persone, con seri problemi personali e familiari, che invece di alzare il gomito al bar, iniziano a scrivere su una tastiera. Isoliamo gli odiatori di professione, togliamo loro questo pericoloso giocattolo”, questa la soluzione proposta dal legale di Elena Cecchettin.
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