Una vicenda che fa riflettere e infonde rabbia quella accaduta a Torino, dove la procura chiede l’archiviazione di un presunto caso di stupro, perché la giovane vittima aveva accettato di uscire con l’aggressore e aveva anche bevuto. Le motivazioni addotte dal pm stanno alzando un polverone di polemiche. Interviene anche il Telefono Rosa: “Basta con gli stereotipi”.
Leggi anche: Processo Grillo per stupro, le domande da medioevo a Silvia
La dinamica del presunto stupro
Il presunto stupro è avvenuto all’alba del 21 giugno scorso, in una paninoteca che si trova vicino a uno dei campus universitari di Torino. La vittima aveva trascorso la serata in discoteca con un’amica, bevendo molto e avendo poi una rapida avventura con un ragazzo conosciuto poco prima. Poi altri due giovani si offrono di riaccompagnare a casa le due studentesse 20enni.
Uno dei due ragazzi, un 26enne, mette la mano sulla coscia alla presunta vittima. Ma lei lo respinge e lui le chiede scusa. Sono le 4.30 del mattino quando la ragazza viene convinta dall’amica ad andare a mangiare un kebab tutti insieme prima di andare a dormire. Lo stupro sarebbe avvenuto proprio in quel locale, mentre l’amica si stava appartando con l’altro ragazzo.
“Era tutto buio. Mi ha portata in cucina. Mi ha bloccata. Non riuscivo a gridare. Ero immobile. Cercavo di liberarmi dalla presa. Non ce la facevo. Ma ricordo bene il dolore, forte, che ho provato per tutto il tempo”, ha raccontato la vittima. Ora sarà la gip di Torino Manuela Accurso Tagano a decidere se mandare a processo l’indagato o se chiudere il caso.
Le motivazioni del pm e la reazione della vittima
Ma il pm a fine ottobre ha chiesto l’archiviazione con queste parole: “Il racconto è lacunoso anche perché la ragazza era sotto l’effetto dell’alcol. Sussistono forti dubbi sul fatto che nell’indagato possa essersi rappresentato il dissenso della persona offesa. D’altra parte l’uomo aveva già esternato evidenti avances verso la vittima, tanto che questa aveva fatto rientro presso la propria abitazione. Ciononostante, dopo non molto tempo lei e l’amica sono uscite nuovamente per raggiungere proprio i due ragazzi, restando sole con loro”. Protesta con veemenza il legale della 20enne: “È una richiesta di archiviazione inaccettabile. Lei ha detto ‘no’ più volte. È stata una violenza. Ci sono vari pregiudizi a monte di questa richiesta, a cui ci siamo opposte. Il primo è che lei era ubriaca. Se una ragazza lo è, non vuol dire che voglia avere rapporti. E poi non si può pensare che ci sia il consenso per il sesso solo perché lei va nella paninoteca”.
Leggi anche: Suicida l’attrice Emmanuelle Debever. Accusò Depardieu di stupro: descrisse la violenza sui social