
Matteo Di Pietro, leader del gruppo di YouTuber, TheBorderline, ha patteggiato quattro anni per l’omicidio stradale del piccolo Manuel Proietti, 5 anni, ucciso mentre guidava a velocità folle un Suv Lamborghini per registrare un video sul suo canale. Starà al Tribunale la parola definitiva il prossimo 31 gennaio 2024. Di solito, però, quando c’è il via libera della procura, difficilmente le richieste sono rigettate. Il diritto lo consente, come consente anche la possibilità che la pena sia scontata ai domiciliari e non in carcere. Il ventiduenne Matteo Di Pietro, figlio di Paolo, un dipendente del Quirinale, dunque, potrebbe evitare del tutto il carcere.
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Neanche un giorno di carcere, ecco perché
Mentre viaggiava a velocità folle tra le strade di Casal Palocco (Roma), lo scorso 14 giugno Di Pietro ha travolto con il Lamborghini suv la smart dei Proietti, uccidendo sul colpo il piccolo Manuel in via di Macchia Saponara. Eppure il patteggiamento così ridotto, quanto la possibilità che la pena sia scontata agli arresti domiciliari, è un’ipotesi prevista dalla legge. Più probabile che sconti il residuo di pena frequentando i servizi sociali.
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Le indagini hanno chiarito ogni aspetto. Matteo Di Pietro era alla guida della Lamborghini e correva oltre i limiti: 120 km orari. Il canale TheBorderline aveva chiuso i battenti, travolto dalla perdita di milioni di follower che li hanno abbandonati. Sono arrivate le scuse e tra poco le sentenze, ma nulla farà tornare indietro il piccolo Manuel, che riceverà anche una giustizia che fa molto discutere.